Centoventi interviste ai grandi italiani con trentaquattro ore di musica su Spotify: in libreria il “libro sonoro” del giornalista più seguito su LinkedIn. Intervista dopo intervista, il libro porta il lettore ad immergersi nell’ascolto tout court, ossia quell’arte necessaria alla corretta dialettica in ambito privato e sociale, essenziale per il buon funzionamento democratico, in azienda, in famiglia, in amore, in amicizia, in politica, in comunicazione, ma sempre più dimenticata dalla società contemporanea e oggi riportata alla ribalta grazie alle testimonianze raccolte dal 1999 a oggi da Filippo Poletti, giornalista e trendsetter del mondo del lavoro.
Protagonisti – ordinati nelle sette sezioni di “arti e mestieri”, “diritto ed economia”, “scienze”, “scrittura”, “società”, “spettacolo” e sport”, sette, come le sette note musicali – personalità di ogni ambito professionale come Francesco Alberoni, Piero Angela, Giorgio Armani, Enzo Biagi, Norberto Bobbio, Walter Bonatti, Mike Bongiorno, Gillo Dorfles, Renato Dulbecco, Eugenio Finardi, Dario Fo, Vittorio Gregotti, Umberto Guidoni, Margherita Hack, Enzo Jannacci, Rita Levi-Montalcini, Alda Merini, Franco Modigliani, Indro Montanelli, Nicola Piovani, Carlo Rambaldi, Gianfranco Ravasi, Antonio Ricci, Gavino Sanna, Tiziano Sclavi, i fratelli Taviani, Antonio Tabucchi, Beatrice Venezi, Carlo Verdone, Luigi Veronelli, Umberto Veronesi, Bruno Vespa, Paolo Villaggio, Stefano Zecchi e Antonino Zichichi, e imprenditori come Alessandro Zollo, CEO di Great Place to Work.
Ad accompagnare la lettura delle 384 pagine è la playlist “L’arte dell’ascolto: musica al lavoro” pubblicata su Spotify e composta da trentaquattro ore di ascolti dei brani citati nelle centoventi interviste, dalla tragedia greca fino a Vasco Rossi e Taylor Swift.
Musicologo, top voice di Linkedln in Italia con studi di chitarra e composizione, ma anche tecnico del suono, scrittore e giornalista: forse solo una personalità di versatilità rinascimentale, di curiosità inesauribile e di ferrea concretezza come Filippo Poletti poteva dedicarsi per ben 25 anni a un lavoro così monumentale sul tema essenziale, dell’ascolto e, nel farlo, riporre l’accento sulla sua indiscutibile utilità pratica, quotidiana, declinata in tutti gli ambiti dei rapporti sociali, a partire dal mondo del lavoro.
Ascolto attivo che viene qui narrato attraverso le voci di tantissimi personaggi che hanno fatto o stanno facendo la storia dell’Italia, tutti diversissimi tra di loro, tutti intessuti di aneddoti, piccole scoperte su biografie arcinote, ricamati di sorrisi, passioni talvolta davvero imprevedibili; e, infine, ascolto che viene analizzato e catalogato da Filippo Poletti, executive MBA al Politecnico di Milano, in una logica sinestetica, usando i colori, perché le infinite esperienze narrate possano essere meglio comprese e possano lasciare al lettore, oltre al piacere dell’incontro con voci così varie e intriganti, anche un metodo d’ascolto, e ovviamente l’invito, sempre sotteso ad ogni parola, a tornare ad ascoltare la musica, che ne è maestra, e quindi il prossimo, con la massima attenzione, per il bene di tutta la comunità.
Racconta Filippo Poletti: “Sono partito da una domanda semplice ma inusuale: come si ascolta la musica da Nobel? Qual è la playlist dei grandi italiani degli ultimi cento anni? E, ancora, cosa significa ascoltare la musica da alpinista, archeologo, architetto, astrofisico, attore, biblista, chef, cineasta, critico musicale, deejay, dietologo, economista, enigmista, enogastronomo, etologo, giurista, filologo, filosofo, fisico, gioielliere, giornalista, imprenditore, matematico, medico, musicista, notaio, pittore, poeta, pubblicitario, regista, scrittore, sociologo e sportivo? A queste domande ho cercato di rispondere con questo ‘libro sonoro’, una vera e propria ‘storia della ricezione musicale’, suggerendo quattro tipi di ascolto abbinati a quattro colori, rispettivamente giallo, verde, rosso e blu”.
Dunque, dal 1999, ancora giovane musicologo e aspirante giornalista professionista, Filippo Poletti ha iniziato la sua personalissima indagine, andando alla caccia di grandi personalità, poi proseguita, come un fiume carsico, che ha percorso tutta la sua brillante carriera, riproponendola ad ogni incontro importante o ad ogni nuova amicizia, convinto che “se gli ascolti sommati fanno tante vite, l’ascolto attivo è una competenza chiave nelle relazioni umane. Ieri, oggi e domani, infatti, affinare la capacità di ascoltare attivamente, non passivamente, servirà sempre”. Da qui la necessità di declinare gli esiti della lunghissima indagine in chiave concreta, proponendo di leggere le parole dei grandi italiani e di ascoltare i brani citati con una playlist creata ad hoc su Spotify.
L’Arte dell’ascolto: musica al lavoro è, dunque, un libro infinitamente stratificato e che offre molteplici approcci di lettura, dall’aneddotica biografica al manuale divulgativo, e che oltre ad ascoltare consapevolmente, come gesto di maturità personale e sociale, ci insegna anche a superare, attraverso l’esperienza altrui, la contrapposizione tra i generi, uscendo da logiche gerarchiche che proprio nei 100 anni rappresentati dai protagonisti delle interviste hanno spesso demotivato tanto pubblico alla frequentazione della musica, definita “forte” o “debole” da Filippo Poletti seguendo Quirino Principe. E forse L’arte dell’ascolto: musica al lavoro è anche il libro tanto atteso da Ezio Bosso, ricordato nel volume, per “togliere la paura” e spalancare finalmente le orecchie senza pregiudizi.
Filippo Poletti. Giornalista professionista classe 1970, top voice di LinkedIn con laurea in musicologia, studi di chitarra classica e composizione sperimentale al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano, sound engineer ed executive MBA alla business school del Politecnico di Milano. Copista della casa editrice Ricordi negli anni Novanta, TEDx speaker, dal 2017 cura su LinkedIn una rubrica quotidiana dedicata alle notizie positive sul lavoro. Il suo profilo è stato inserito da WikiMilano tra i protagonisti della metropoli italiana. Speaker di eventi nazionali, ha scritto per oltre trenta testate giornalistiche come il Corriere della Sera e il Sole 24 Ore. È pubblicato da diverse case editrici come Baldini & Castoldi, Flaccovio, Lupetti e Guerini Next: tra i suoi i libri la seconda e la terza edizione del Dizionario dell’opera di Piero Gelli, Tempo di IoP: Intranet of People, Grammatica del nuovo mondo, MBA Power: innovare alla ricerca del proprio purpose, Ucraina: grammatica dell’inferno e Smart Leadership Canvas. Insegna comunicazione in business school, università e aziende.
Filippo Poletti, “L’arte dell’ascolto: musica al lavoro” – Casa editrice: Guerini Next – Pagine: 384 – Prezzo di copertina: 23,50 euro – Uscita: 6 dicembre 2024