Nel corso di una conferenza stampa, svoltasi in Senato, è intervenuto il presidente di Confimprenditori, Stefano Ruvolo, il quale ha presentato il report del Centro Studi di Confimprenditori, intitolato “L’impatto della Web Tax sulle Pmi”.
Secondo questo documento, la tassa prevista dalla Legge di Bilancio costituisce un danno per le organizzazioni che rappresentano l’ossatura del Made in Italy. In questa occasione, il presidente Ruvolo ha specificato che le piccole imprese italiane pagano 24,6 miliardi di euro di tasse all’anno, mentre le venticinque multinazionali del web presenti in Italia versano solo 206 milioni di euro, come si legge su corrierecomunicazioni.it.
Il report di Confimprenditori rivela che la Web Tax rischia di penalizzare più le pmi rispetto alle grandi aziende. Queste ultime, in particolare, al contrario delle Pmi, hanno risorse sufficienti per adattarsi ai cambiamenti fiscali.
Inoltre, l’incertezza fiscale causata dalla Web Tax potrebbe minare la capacità delle pmi di pianificare i propri investimenti a lungo termine. Qual è la proposta di Confimprenditori? Aumentare l’aliquota della Web Tax sulle big tech dal 3% al 5%.