“L’euro digitale non va confuso con le criptovalute, il primo sarà una moneta a tutti gli effetti mentre le criptovalute sono un ‘investimento speculativo ad alto rischio”.
Queste le parole di Chiara Scotti, vice direttore generale della Banca d’Italia in un intervento a Firenze, durante il quale si mostra netta sul punto: “Vorrei subito essere chiara su ciò che distingue l’euro digitale da altre forme di moneta e da ciò che alcuni considerano moneta ma in realtà non lo è, come le criptoattività, attualmente più diffuse. C’è molta confusione sul tema, c’è chi definisce le central bank digital currency (CBDC) come ‘il bitcoin delle banche centrali’, ma è difficile immaginare un paragone più inappropriato“.
“Le criptoattività – specie quando non ancorate a un valore sottostante – possono essere invece caratterizzate da alta volatilità, che rende il loro valore instabile nel tempo, e pertanto del tutto inidonee a fungere da moneta; il parametro di confronto più appropriato per questo tipo di criptoattività è un investimento speculativo ad alto rischio“.