L’Osservatorio Altagamma 2024 ha presentato i dati del mercato globale dell’alto di gamma, che vede una normalizzazione dopo il rimbalzo post-Covid e i risultati record dello scorso anno. Nel 2024 il comparto si attesta a 1.478 miliardi di euro dai circa 1500 del 2023, con un calo di circa il 2% (a tassi correnti).
Si conferma la forte crescita del lusso esperienziale, con un deciso segno positivo di circa il +5.
Per il 2024, il mercato dei beni di lusso personali registra un giro d’affari stimato di circa 363 miliardi di euro (vs 369 del 2023). Beauty, gioielli e occhiali sono le categorie di prodotto che crescono. Il difficile contesto geopolitico ed economico attuale, caratterizzato da due conflitti, inflazione, aumento dei prezzi con un calo del potere d’acquisto e della fiducia dei consumatori, hanno influito su tutti i mercati. Un rallentamento guidato soprattutto dall’Asia, con un contesto di mercato in Cina fortemente negativo, in parte controbilanciato da un’ottima performance del Giappone, con le altre geografie tendenzialmente in linea con lo scorso anno.
Si registra però una forte polarizzazione tra i consumi di altissima gamma, più positivi, e quelli di un lusso più aspirazionale che evidenziano una marcata sofferenza, parzialmente assimilabile al calo di interesse per gli acquisti da parte delle generazioni più giovani. L’Altagamma Consensus stima per il 2025 un recupero moderato, con una marginalità delle imprese di circa +3%.
Le stime 2025 e lo stato dell’arte del comparto sono emersi dai due studi: Altagamma Consensus 2025, presentato dalla Direttrice Generale di Altagamma, Stefania Lazzaroni, e realizzato con il supporto di ventuno analisti finanziari italiani e internazionali; e Altagamma-Bain Worldwide Luxury Market Monitor 2024, a cura di Claudia D’Arpizio e Federica Levato, Senior Partner di Bain & Company.
I numeri e i trend delle ricerche sono stati commentati con Laura Burdese (Deputy ceo, Bvlgari), Patrick Chalhoub (Group President, Chalhoub Group), Alfonso Dolce (ceo, Dolce&Gabbana), Andrea Guerra (ceo, Prada Group), Pier Francesco Nervini (coo North & Central Europe & Global Accounts, Global Blue) e Marco Piscitelli (ceo, Molteni Group).
Matteo Lunelli, Presidente di Altagamma, ha dichiarato: “Nel 2024 il mercato mondiale dell’alto di gamma registra un calo di circa il 2%, attestandosi a 1.478 miliardi di euro. Le incertezze dello scenario economico e geopolitico internazionale hanno avuto riverberi significativi sul nostro comparto e sulle filiere. In parte si tratta di un processo di normalizzazione che segue il forte rimbalzo post-Covid. Prevediamo per il 2025 una moderata ripresa guidata dalle esperienze (ospitalità, fine dining, wellness), dai mercati più solidi come Europa e America e dalle positive performance di gioielli e cosmesi. Sarà fondamentale lavorare in modo coeso, a livello italiano ed europeo, per proteggere le nostre imprese dai rischi del crescente protezionismo internazionale. Sarà inoltre importante rafforzare i fattori critici di successo dell’alto di gamma Made in Italy: il saper fare manifatturiero e le filiere, la creatività e l’innovazione tecnologica, la sostenibilità e la capacità di dialogare con consumatori di ogni area geografica in modo autentico”.
“Nonostante le complessità macroeconomiche, la spesa per il lusso ha mantenuto una notevole stabilità, trainata dal desiderio dei consumatori di vivere esperienze di eccellenza. La perdita di cinquanta milioni di consumatori negli ultimi due anni, unitamente a una diminuzione della fiducia nei confronti del settore, rappresenta un segnale importante per i brand, che dovrebbero cogliere questo momento di incertezza per prendere decisioni ponderate e definire proattivamente le proprie strategie a medio-lungo termine. Per riconquistare i consumatori, soprattutto quelli più giovani, e mantenere una ampia base di consumatori, sarà essenziale tornare a investire sulla creatività e su temi di conversazione ampi e, al contempo, rilevanti per il brand. Parallelamente, sarà fondamentale valorizzare i pilastri che hanno sempre definito il lusso – artigianalità, esperienze personalizzate e connessione con il cliente – sfruttando la tecnologia per un’esecuzione impeccabile e per massimizzare la flessibilità operativa dell’azienda”, hanno dichiarato Claudia D’Arpizio e Federica Levato, Senior Partner di Bain & Company e autrici del report.
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