La fintech globale Revolut chiede a Meta di impegnarsi a condividere il rimborso delle vittime di frode, sostenendo che la sua partnership di condivisione dei dati recentemente annunciata con banche e istituti finanziari del Regno Unito è insufficiente per contrastare le frodi a livello globale.
Nelle ultime ore, la società di tecnologia finanziaria ha pubblicato la seconda puntata del suo Consumer Security and Financial Crime Report, rivelando approfondimenti esclusivi su truffe e frodi della prima metà di quest’anno. Ciò che è emerso è che le piattaforme Meta rimangono la fonte principale di tutte le truffe segnalate a Revolut nel primo semestre del 2024 (62%), senza cambiamenti significativi rispetto al secondo semestre del 2023 (64%).
In seguito all’annuncio che Meta avvierà una partnership di condivisione dati con banche e istituti finanziari del Regno Unito per prevenire le frodi, Revolut teme che l’iniziativa non affronti gli aspetti necessari per contrastare le frodi:
- Ancora una volta l’accento è posta sulle istituzioni finanziarie, perché forniscano dati sulle truffe rilevate sulle piattaforme Meta, anziché su quest’ultima che investe di più nel monitoraggio dei propri siti
- Questa iniziativa è rivolta esclusivamente al Regno Unito, poiché la frode è un problema globale che colpisce consumatori e aziende in molti Paesi
- Ancora nessun impegno a partecipare al rimborso delle vittime truffate sulle piattaforme Meta, nonostante l’azienda possa potenzialmente trarre profitto da annunci falsi e fraudolenti
In vista delle nuove norme che entreranno in vigore nel Regno Unito a partire dal 7 ottobre 2024, i principali risultati del Consumer Security and Financial Crime Report di Revolut evidenziano l’importanza di contrastare le frodi alla fonte sin dal loro principio.
Meta rimane il principale autore di truffe
- Globalmente: nella prima metà del 2024, le piattaforme Meta hanno rappresentato il 62% di tutte le truffe segnalate a Revolut. Meta è ora responsabile di una percentuale maggiore di truffe rispetto allo scorso anno, nonostante la continua retorica sul fatto che stia frenando le frodi
- Nel Regno Unito: il 69% delle truffe segnalate ha avuto origine sulle piattaforme Meta, in aumento rispetto al 67% del secondo semestre del 2023
Facebook è stata la fonte più comune
- A livello globale: il 39% delle truffe ha avuto origine da Facebook, ovvero più del doppio dei casi di frode originati dalle piattaforme successive più popolari: WhatsApp ( 18% ) e Telegram ( 12% )
- Nel Regno Unito: Facebook è responsabile del 45% di questi casi di truffa, la percentuale più alta tra tutte le piattaforme
Le truffe sugli acquisti restano le più diffuse, mentre le truffe sul lavoro sono in aumento
- A livello globale:
- Le truffe sugli acquisti sono state le più diffuse in tutti i Paesi, ad eccezione dell’Italia, colpendo il 60% delle vittime in tutto il mondo e dimostrando che il loro utilizzo continuativo è la tattica più comune utilizzata dai truffatori per ingannare le vittime
- Le truffe sui falsi posti di lavoro hanno registrato un aumento vertiginoso, passando dal 9% alla fine del 2023 al doppio ( 18% ) entro la fine di giugno 2024, rappresentando ormai una quota significativa delle truffe
- Nel Regno Unito: le truffe sugli acquisti sono state le più diffuse, rappresentando il 61% di tutte le truffe, seguite dalle truffe sul lavoro ( 14% ) e dalle truffe sulla sostituzione di persona ( 11% )
Revolut ha investito molto nel team Financial Crime, che ora rappresenta più di un terzo della nostra forza lavoro globale totale di oltre dieci mila dipendenti. L’azienda ottimizza in continuazione le sue funzionalità di sicurezza, implementando sistemi di rilevamento delle frodi in tempo reale e fornendo risorse educative per aiutare i consumatori a rimanere informati sui potenziali rischi. Inoltre, Revolut ha recentemente lanciato Revolut Secure, che riunisce le funzionalità di sicurezza all’avanguardia di Revolut per offrire ai clienti un maggiore controllo su come proteggere il loro denaro. Nel 2023, Revolut ha impedito oltre 475 milioni di sterline di potenziali frodi ai danni dei suoi clienti e lavora costantemente all’aggiornamento delle protezioni per rimanere un passo avanti ai truffatori.
La società collabora anche con governi e aziende tecnologiche per combattere le frodi alla fonte, garantendo un ecosistema digitale più sicuro per tutti.