La Social Market Foundation (SMF), insieme a Santander UK, ha pubblicato il rapporto intitolato “It’s a Fraudster’s World Report”, in seguito all’entrata in vigore delle nuove norme obbligatorie sui rimborsi per frode.
Secondo i dati raccolti nel Report su quindici Paesi e 28mila intervistati, è emersa la natura globale della “frode” e sono state rese evidenti quali sono le azioni che il Regno Unito deve intraprendere per affrontarla. Nei Paesi considerati, circa il 21% degli intervistati ha dichiarato di aver subìto frodi, con 168 miliardi di sterline finiti nelle mani dei truffatori. Includendo, tuttavia, i costi sociali più ampi, come la perdita di produttività dovuta alla necessità di gestire le conseguenze delle frodi, le economie hanno subìto danni per un totale di oltre 420 miliardi di sterline. Inoltre, il 40% degli intervistati ha dichiarato di sentirsi meno fiducioso nei confronti del prossimo dopo essere stato preso di mira e il 12% ha ridotto di conseguenza l’uso di Internet e delle tecnologie di comunicazione.
Secondo le stime della Social Market Foundation, nel Regno Unito circa dieci milioni di britannici sono stati vittime di frodi tra il 2021 e il 2023, con un costo per l’economia più ampia di circa 16 miliardi di sterline. La perdita media per i britannici è stata di 907 sterline, con un terzo (33%) che ha segnalato di aver subìto un impatto emotivo negativo e il 18% un impatto sulle proprie finanze.
Nei Paesi intervistati è stato pubblicamente riconosciuto che, oltre alle banche e agli altri fornitori di servizi di pagamento (94%), anche altre parti coinvolte nella frode, tra cui le piattaforme digitali (88%) e i fornitori di servizi di telecomunicazioni e Internet (84%) hanno la responsabilità di risarcire le vittime per le perdite subìte.
Considerata la capacità dei truffatori di agire oltre i confini internazionali, Il coordinamento internazionale degli sforzi di contrasto alle frodi si rende necessario. A questo proposito, il think tank si è confrontato con gli esperti. Ciò a fatto emergere il problema che questo comporta per le Forze dell’Ordine britanniche, limitate dalla geografia e dai costi per cercare di navigare nei vari accordi internazionali per l’applicazione della legge.
Infine, il rapporto sottolinea la natura globale delle frodi e riflette l’esperienza di Santander in materia, oltre alla mancanza di uno sforzo internazionale concertato per affrontare questo tipo di situazioni.
Ecco cosa chiede la SMF al governo britannico:
- Spingere per un accordo internazionale completo, che preveda l’impegno a dare priorità e a investire maggiori risorse nella lotta alle frodi
- Dare priorità alla lotta contro le frodi e istituire un gruppo di leadership interdipartimentale sulla criminalità economica
- Potenziare la risposta delle forze dell’ordine alla criminalità economica
- Garantire l’allineamento degli interessi tra le organizzazioni del settore privato che costituiscono la “catena della frode”, anche introducendo obblighi legali per queste organizzazioni, per garantire che diano priorità alla prevenzione delle frodi e sostengano i relativi costi
- Garantire che la nuova campagna di sensibilizzazione pubblica “Stop! Think Fraud” disponga di finanziamenti a lungo termine che le consentano di continuare per i prossimi cinque anni
- Aumentare il sostegno al rafforzamento delle capacità e delle capacità normative e di applicazione della legge antifrode nei Paesi a basso e medio reddito