“Sovranita’ tecnologica non significa chiusura, arroccamento o protezionismo, atteggiamenti che finirebbero per indebolire e marginalizzare ulteriormente l’Europa, gli Stati dell’Unione Europea”. Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo al XVII Simposio Cotec Europa dedicato alla ‘sovranita’ tecnologica’ organizzato dalle Cotec di Portogallo, Spagna e Italia a Las Palmas de Gran Canaria in Spagna. “Al contrario – ha aggiunto – e’ un cantiere in cui potenziare la ricerca, per affrontare con coraggio la transizione digitale, cogliendo i vantaggi della intelligenza artificiale nella gestione dei cambiamenti epocali che essa produce. E’ significativo che per sviluppare questo cantiere sia stata nominata un’apposita commissaria dell’Unione per la sovranita’ tecnologica, Henna Virkkunen”.
Mattarella ha rilevato ancora come “l’apertura e la capacita’ di inclusione proprie alla cooperazione scientifica internazionale sono fattori essenziali perche’ l’accesso all’innovazione non resti prerogativa esclusiva di alcuni Paesi” ed ha rilevato che. “l’innovazione al servizio del progresso opera con efficacia all’interno di regimi liberi e democratici che hanno al centro la dignita’ delle persone: in questo l’Europa ha il suo punto di forza e la sua caratteristica. Spagna, Portogallo e Italia possono sviluppare una azione di stimolo importante nella Ue”. ‘L’Europa deve fortemente accelerare, attuando misure che consentano di promuovere la sua capacita’ industriale nei settori ad alto contenuto tecnologico. Essere presenti nelle filiere tecnologiche di frontiera, in quei settori che determineranno in modo sempre piu’ incisivo le condizioni di vita nell’avvenire e la possibilita’ di rispondere alle numerose sfide del futuro (sostenibilita’ ambientale, lotta ai fenomeni di alterazione climatica, salute umana) e’ condizione per poter consentire ai cittadini livelli di esistenza sempre migliori”. . “La supremazia tecnologica – ha aggiunto – e’ una componente rilevante nel rapporto tra Stati. Il trasferimento delle tecnologie tra Paesi e’ sempre stato un segno di fiducia e condivisione di crescita.In questa corsa, l’Europa deve poter competere a parita’ di condizioni e si impone, in questo senso, la capacita’ di dar vita a ‘campioni’ europei, espressione di sovranita’ condivisa”.