Agronetwork, associazione fondata da Confagricoltura, Nomisma e Luiss per favorire il dialogo tra agricoltura e industria e promuovere l’agroalimentare italiano, ha organizzato in occasione di Cibus 2024 un incontro con la presidente dell’associazione Sara Farnetti (medico internista e nutrizionista) per parlare di dieta mediterranea, funzionale e soprattutto di longevità sana. «Le prospettive dell’agrifood italiano, in Europa e nel mondo – ha messo in evidenza Farnetti – già presentano risultati brillanti sia sull’export che sui fatturati e saranno sempre più legate all’attenta combinazione fra gusto, salute, ambiente e territorio. Solo il nostro Made in Italy può garantire quella sintesi ottimale per il consumatore».
«I regimi alimentari classici propongono dei metodi da applicare giornalmente, riducendo o aumentando le proteine, o limitando i grassi e i carboidrati, se non addirittura ricorrendo al digiuno, tutti orientati a modificare la composizione bromatologica dell’alimentazione. Non è la quantità o il tipo di nutriente a fare la differenza, ma la qualità degli alimenti che consumiamo e la loro funzionalità» dice Farnetti, che aggiunge: «Dobbiamo imparare a scegliere gli alimenti per guadagnare salute, invece di sposare un metodo. Partiamo dal nostro patrimonio gastronomico e da quegli alimenti che combiniamo per formulare la dieta mediterranea».
Importanti e utili sono proprio i prodotti tipici del bacino Mediterraneo: olive, olio extravergine di oliva, frutta secca. «Pensiamo alle mandorle di Avola, ai pistacchi di Bronte, alle nocciole torinesi, alle olive italiane, greche, francesi, spagnole e turche, ma anche all’avocado che si coltiva anche da noi in Sicilia. Sono ricchi di grassi buoni e poveri di carboidrati. Inseriti in una dieta giornaliera consentono di evitare eccessi, avere meno fame, mantenere più bassa l’insulina, permettendo di assumere molti polifenoli attivi, sostanze antiossidanti e diverse vitamine. Sono – sottolinea la presidente di Agronetwork – una sana alternativa a un pacchetto di cracker».
È fondamentale assumere molte verdure per aumentare l’indice di sazietà e per ridurre la velocità di assorbimento dei carboidrati, tuttavia, non bisogna dimenticare che anche le cotture hanno un ruolo importante per conservare al massimo le sostanze contenute. «La dieta mediterranea non è un equilibrio predefinito dei nutrienti. Per “attualizzarla” è necessario renderla funzionale al nostro benessere. I vantaggi – afferma Farnetti – emergono proprio da un utilizzo funzionale degli alimenti, adeguato e personalizzato, in base alle necessità di ciascuna persona».
Con il passare del tempo sono cambiate le nostre abitudini e gli stili di vita. «Non viviamo più in contesti rurali e anche il dispendio energetico oggi è diverso, così come lo sono il nostro fabbisogno e persino gli orari in cui mangiamo. Eppure, la dieta mediterranea rimane un patrimonio dell’umanità perché continua ad essere il principale strumento per una longevità sana e lo strumento preventivo per eccellenza. Attraverso l’impiego funzionale di alimenti mediterranei – conclude Farnetti – possiamo preservare e migliorare la nostra salute ogni giorno e ad ogni pasto. E mentre noi guadagniamo salute, lo fa anche l’ambiente perché utilizzarli in modo funzionale per l’organismo è assolutamente sostenibile».