Le candidature per entrare a far parte della filiera della moda sono sempre più alte e, parallelamente, gli sbocchi professionali offerti da tale settore stanno diventando numerosi e articolati: si crede infatti che entro il 2026 ci sarà l’assunzione di oltre 31 mila nuovi addetti all’anno 1 . Ma quali sono le professioni del futuro che saranno sempre più ricercate in questa filiera?
Ferrari Fashion School (ferrarifashionschool.it), una delle principali accademie europee di moda, lusso e design, ha identificato quelle che saranno tra le professioni più richieste nei prossimi anni in questo settore:
● 3D Collection Designer: figura professionale che si avvicina e risponde al ricercato “e-fashion”, ossia la tendenza odierna di sfruttare le capacità e le possibilità offerte dal digitale, come quella di poter osservare online intere collezioni ancor prima della loro realizzazione. Entra quindi in gioco l’uso di software capaci di tramutare i capi in riproduzioni tridimensionali, simulandone persino il movimento. Il 3D Collection Designer è in grado di notare la presenza di difetti ancor prima della fase di prototipazione e concretizzazione del prodotto, aiutando quindi a minimizzare sia il margine di errore, sia lo spreco di materiali.
● Raw Material Developer: i materiali sono di estrema importanza per chi lavora nel settore moda. Per questo, possedere una conoscenza approfondita dei materiali (fibre, filati, tessuti) rappresenta una risorsa irrinunciabile per moltissime aziende della fashion industry. Ecco che quindi il Raw Material Developer si applica per la ricerca di materiali tradizionali e innovativi pensati appositamente per le future collezioni, e si assicura di tradurre correttamente la visione creativa in un prodotto di qualità. Il suo lavoro è dunque funzionale sia alla produzione dell’azienda, sia alla soddisfazione della clientela.
● Sustainability Strategist: le competenze green, proprio come quelle digital, godono di una particolare attenzione e per questo arriveranno a essere richieste a più del 60% degli occupati entro il 2026 2 . Ecco che il Sustainability Strategist si fa largo tra le job career del futuro, proponendosi come consulente e come risorsa indispensabile per rendere l’azienda circolare sotto ogni aspetto: dalla brand identity alla selezione dei materiali, fino alla produzione finale. Si impegna quindi a minimizzare gli sprechi e l’impatto ambientale, allontanandosi così dai principi del fast fashion.
● Omnichannel Operations: per i consumatori di oggi non esiste più una netta distinzione tra spazio fisico e spazio online dedicato all’acquisto dei prodotti e, per questa ragione, si presenta la necessità di trovare figure specializzate in queste strategie di marketing omnicanale. Le operazioni omnichannel garantiscono infatti che il cliente possa godere della stessa esperienza in ogni punto vendita (fisico e non) così da acquistare online o via chat e ritirare in store, acquistare in un negozio e ritirare in un altro o ricevere la consegna a casa, senza limiti. Un ruolo fondamentale per il settore moda che si impegna a integrare ogni suo canale di distribuzione per andare incontro alle esigenze dei consumatori.
● Client Engagement Specialist: l’obiettivo di questa figura è quello di creare interazioni significative tra brand e cliente in modo iper-personalizzato attraversoattività di customer engagement, volte a creare una relazione continua tra il consumatore e il marchio. Tutto ciò è possibile grazie allo studio della psicologia sociale, cognitiva e dei principi di neuromarketing, all’analisi del comportamento dei consumatori con metodologie di ricerca volte a comprenderne preferenze e motivazioni, così da guidare le strategie aziendali per adattare i prodotti e i servizi alle esigenze del cliente finale.
Il numero delle domande di ammissione inviate a università e accademie di moda è aumentato notevolmente, questo perché le aziende del settore fashion sono alla costante ricerca di figure dotate di una grande formazione: “Il settore Moda, soprattutto qui a Milano, che rimane una delle capitali mondiali del settore, è più vivo che mai. L’impegno che il nostro corpo docenti impiega nel formare i futuri talenti di questa industry è guidato dal desiderio di garantire un apprendimento approfondito e innovativo, esplorando discipline ibride come la psicologia applicata al fashion o l’experience design al lusso ponendo il focus sia sul livello teorico, che su quello pratico. Solo così possiamo permettere ai ragazzi di inserirsi nel mondo della moda, e non solo, con curiosità e competenze trasversali.” – commenta Anna Lottersberger, Dean di Ferrari Fashion School di Milano.