“Molte banche temono che i loro clienti possano ritirare i depositi per detenere invece euro digitali. Questi timori sono fuori luogo: l’euro digitale sara’ concepito come mezzo di pagamento e non per investimenti”. E’ quanto spiega in un post pubblicato sul sito della Bce il membro del comitato esecutivo Piero Cipollone. “Man mano che la Bce porta avanti il suo lavoro sullo sviluppo di un euro digitale – si spiega nel post che reca anche la firma di Ulrich Bindseil e Jurgen Schaaf – continuera’ ad affinare le scelte progettuali, ad affrontare i rischi potenziali e a ottimizzare i benefici. La Bce ha presentato caratteristiche di progettazione innovative che mirano a limitare la circolazione dell’euro digitale offrendo allo stesso tempo vantaggi agli utenti. Le preoccupazioni relative ai finanziamenti bancari sono state prese sul serio proponendo limiti di detenzione, vincoli di accesso e nessuna remunerazione”. Cipollone spiega inoltre che in termini di interazione tra la moneta della banca centrale e i finanziamenti delle banche commerciali “cio’ che conta davvero e’ il volume totale della moneta della banca centrale in circolazione”. In un contesto di minore utilizzo delle banconote, e’ probabile che la crescita nominale delle banconote in circolazione diminuira’ o addirittura diventera’ negativa. “Cio’ potrebbe portare a uno scenario in cui si verifica un calo della moneta della banca centrale in circolazione rispetto al Pil”. Inoltre, osserva Cipollone, i nuovi operatori potrebbero rappresentare un rischio maggiore per i finanziamenti bancari rispetto alle monete digitali delle banche centrali. Stablecoin, istituti di moneta elettronica e altri strumenti sponsorizzati da grandi aziende tecnologiche con enormi basi di clienti, “non si preoccupano del ruolo delle banche nell’economia. I soggetti non bancari non hanno alcun ovvio incentivo a limitare l’uso delle loro stablecoin o dei servizi che offrono, e l’uso delle stablecoin potrebbe diventare significativo”. “Le banche – conclude Cipollone – si stanno concentrando sul pericolo sbagliato quando si affidano a studi che trascurano le caratteristiche progettuali delineate di un euro digitale.
Cosi’ facendo, ignorano le molte altre sfide che devono affrontare per garantire finanziamenti stabili attraverso i depositi. Le banche devono offrire prodotti e servizi attraenti che incentivino i clienti a detenere i propri depositi presso di loro invece di migrare verso nuovi e potenti concorrenti privati”.