Il vice-presidente Mazzoni: “Accusati di essere colpevole o perlomeno complice dei cambiamenti climatici in atto, quando invece non è così”
“Da anni il mondo agricolo si sta impegnando per una maggiore sostenibilità ambientale, ma è necessario un maggior aiuto da parte della politica al fine di raggiungere l’obiettivo. Fondamentale è infatti definire una visione chiara e unica per indirizzare al meglio gli imprenditori agricoli nelle attività del presente e del futuro”. È questo il pensiero di Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini, reduce dagli impegni ad Ecomondo, l’evento di riferimento in Europa per l’innovazione tecnologica e industriale che si è svolto alla Fiera di Rimini. “Spesso quando si parla di sostenibilità l’agricoltura viene messa nella lista dei cattivi, accusata di essere colpevole o perlomeno complice dei cambiamenti climatici in atto, quando invece non è così. La sostenibilità ambientale e la sostenibilità economica, infatti, non devono essere messe in contrapposizione ma possono procedere di pari passo grazie all’innovazione tecnologica, digitale e alla meccanizzazione intelligente” spiega Alberto Mazzoni, vice-presidente di Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini.
“Finora il nostro impegno è stato rivolto a cercare di spiegare come i business model del passato oggi non siano più percorribili – aggiunge Luca Gasparini, direttore interprovinciale dell’Associazione – e che è quindi necessario cambiare le modalità di fare impresa con il giusto pragmatismo, rispettando le produzioni oltre che il territorio. Per questo riteniamo sempre più importante la definizione di una strategia chiara e definita da parte del mondo politico. Solo così possiamo aiutare le imprese a definire il loro e anche il nostro futuro”. Proprio di questo tema si è parlato a Ecomondo in occasione della tavola rotonda “Le esigenze e le opportunità del settore agroalimentare nella sfida verso modelli di produzione sostenibili nel mutato contesto economico e internazionale” organizzata da Confagricoltura e da Federalimentare a cui hanno preso parte diverse realtà del settore, tra cui anche l’azienda Sipo di Rimini.
“Oggi la sostenibilità è importante ed è un tema estremamente moderno in quanto presente su tutti i quotidiani e le televisioni”, commenta il General Manager Massimiliano Ceccarini. “Nello stesso tempo, però, è anche un argomento difficile e costoso per le imprese. Soprattutto all’inizio, infatti, possono essere poco incentivate a investire denaro in questa transizione, anche perché il guadagno nel breve periodo sarebbe irrisorio. I benefici si ottengono infatti nel medio-lungo termine”.
Sipo, a tal proposito, ha adottato una politica di sostenibilità rivolta alla riduzione dei materiali plastici utilizzati per l’imballaggio dei propri prodotti. “Abbiamo deciso di ridurre di circa il 33 per cento lo spessore dei materiali plastici utilizzati. Siamo passati, ad esempio, dal 50 per cento di vassoi in plastica a quelli in carta o plastica riciclata. È un inizio ma ci vuole pazienza. È fondamentale che la cultura aziendale delle PMI – Piccole Medie Imprese – cambi in maniera radicale per contribuire al processo di sostenibilità”, conclude Ceccarini.