Le comunicazioni dell’agenzia delle entrate recapitate in questi giorni agli esercenti con i presunti incassi Pos non dichiarati per l’anno 2022 presentano errori macroscopici con transazioni pago-bancomat attribuite duplicate o addirittura triplicate rispetto a quelle effettivamente realizzate dai contribuenti. Dalla duplicazione dei dati emessi si sono generate compliance con errate segnalazioni di incongruenze tra incassi Pos e fatture/scontrini telematici anche di oltre 300.000 euro (ed il correlato invito alla regolarizzazione).
Attualmente non è possibile stabilire quale sia stato il problema che ha generato poi l’errore (la duplicazione o triplicazione) se inesatti invii degli intermediari finanziari obbligati alla trasmissione di tutte le transazioni Pos oppure l’agenzia delle entrate in fase di predisposizione delle compliance. Va ricordato infatti che le comunicazioni in commento sono generate grazie all’incrocio dei dati delle fatture elettroniche e scontrini telematici emessi con quelli inviati dagli operatori finanziari che hanno l’obbligo di trasmettere all’agenzia delle entrate i dati identificativi degli strumenti di pagamento elettronico messi a disposizione degli esercenti, nonché l’importo complessivo delle transazioni giornaliere effettuate mediante gli stessi strumenti.
L’unica certezza per ora attribuibile alle lettere è il disagio arrecato ai contribuenti che devono sostenere i costi per la complessa verifica delle incongruenze segnalate.