Il mondo della finanza e dei pagamenti è in costante evoluzione e la capacità di crescere passa sempre di più da modelli collaborativi in cui si condividono dati e tecnologie.
Questa è la strada scelta anche da Worldline Financial Services Italia che, come spiega l’Head of Region Ilario Bolis, ha aderito alla prima edizione italiana di Visa Innovation Program che prevede di mettere in contatto le aziende con promettenti startup affini al proprio business.
Il percorso ha visto incontri con una decina di possibili partner per poi esitare con un dialogo più stretto su sei operatori. Bolis approfondisce il senso dell’iniziativa e i prossimi passi di Wordline Financial Services Italia.
Qual è l’obiettivo di Worldline Financial Services aderendo al Visa Innovation Program?
Ringraziamo Visa per questa opportunità che ci consente di avere accesso a competenze evolute per poter rafforzare la nostra proposizione di business in Italia.
Il programma è arrivato nel nostro Paese quest’anno, ma riteniamo che questo progetto possa dare un impulso e una fattiva collaborazione tra le fintech, VISA e Worldline non solo in Italia, ma in tutti i Paesi dove Worldline è presente.
Questo programma è una ulteriore forma con la quale implementare il nostro scouting di fintech che vede già attive nostre iniziative in merito.
In questa fase abbiamo completato la prima scrematura e a livello aziendale ci stiamo concentrando su specifiche realtà per approfondire la complementarietà con la prospettiva di Worldline.
Il nostro obiettivo è quello di collaborare con le fintech fornendo la giusta spinta per contribuire alle sfide nel mercato dei pagamenti di oggi e domani.
Quali sono nel nostro Paese gli ambiti in cui una fintech potrebbe supportare Worldline?
Possiamo dire che quello che cerchiamo è trovare soluzioni che possano fornire un elemento distintivo alla nostra proposizione o la possano integrare con nuove funzionalità.
In termini di aree di business, stiamo lavorando in sinergia con il Gruppo su diversi ambiti che riguardano le dinamiche di accettazione e autenticazione dei pagamenti, nuovi strumenti di riconoscimento dell’identità e di protezione informatica, meccanismi di diffusione dell’open banking, tecnologie che abbiano la capacità di aggregare dati.
La possibilità di incontrare diverse fintech può anche darci idee su soluzioni a cui non abbiamo ancora pensato. Questa è d’altronde la logica dell’innovazione.
Un ambito collaborativo per definizione è l’open banking, settore sul quale Worldline punta per espandere il proprio business. Quali sono le prospettive da questo punto di vista?
Il nostro business è in continua evoluzione sia per sviluppo della regolamentazione – da questo punto di vista è rilevante la neonata direttiva sui pagamenti PSD3 – che per adeguamento alle esigenze dei clienti, sempre centrali nel nostro ecosistema di soluzioni e offerta.
Nell’Open Banking Worldline è già un player di primaria importanza. Lo scorso anno abbiamo processato oltre 800 mln di transazioni come AISP e PISP, grazie alle nostre soluzioni che consentono una integrazione facile e immediata via API.
Riusciamo a raggiungere già oggi sia rilevanti banche nazionali che internazionali – 3.500 in 21 paesi – fornendo sia licenze da third party provider, che le relative soluzioni tecniche.
Si tratta però di un processo ancora in fase iniziale, esistono sicuramente ancora diversi gap da colmare per fare pienamente dispiegare il potenziale di questo mercato.
Auspichiamo che la nuova Direttiva PSD3 contribuisca a creare un “campo di gioco” omogeneo in materia di pagamenti e incoraggi effettivamente la promozione attiva dei metodi di pagamento digitali in tutta la UE.
Fonte https://worldline.com/it-it/home/main-navigation/resources/resources-hub/blogs/intervista-a-ilario-bolis-head-of-region-wordline-financial-services-italia.html