Segno distintivo dell’economia circolare in espansione, queste soluzioni offrono più che mai ai clienti funzionalità innovative per rendere eccellenti le proprie esperienze di acquisto.
di Alfonso Catone, Country Manager Italia di MANGOPAY
I marketplace C2C sono il segno distintivo dell’economia circolare in piena espansione. Sostenuti dalla pandemia, dalle crescenti preoccupazioni per la sostenibilità o semplicemente dalle esigenze finanziarie, i consumatori si orientano sempre più verso la rivendita dei propri beni e rendono i marketplace collaborativi un mercato mainstream.
Poiché il C2C coinvolge i non professionisti su entrambi i fronti della customer journey, se c’è un tipo di piattaforma in cui la costruzione di una community è essenziale, è sicuramente quella C2C. E non sorprende che molte piattaforme di e-commerce già affermate stiano lanciando piattaforme verticali C2C dedicate, per rivolgersi a un pubblico già fidelizzato. Ma questo non vuol dire che le startup non possano sfondare. Negli ultimi anni abbiamo assistito a una crescita esponenziale degli operatori puri C2C, con incredibili storie di successo come Vinted e Wallapop.
Ecco in cosa si differenziano i marketplace C2C:
Inventario: Contrariamente al B2C, dove le aziende di solito offrono un intero inventario di prodotti, sui marketplace C2C i singoli individui mettono in vendita pochi prodotti di qualità variabile. Ciò significa che la creazione di un ampio catalogo sui marketplace C2C richiede la partecipazione di molti venditori e altrettanti acquirenti.
Redditività: Poiché una delle principali opportunità di un marketplace C2C è la possibilità di trovare un buon affare, gli articoli saranno venduti a prezzi spesso inferiori al valore di vendita al dettaglio. Ciò significa che i margini per i gestori delle piattaforme tendono a essere proporzionalmente ridotti. D’altro canto, l’assenza di intermediari e il collegamento diretto dei venditori con una base di clienti sempre più ampia possono anche tradursi in un aumento della redditività.
Fiducia: Un’altra sfida è la sicurezza: i venditori non professionali non sono tenuti a rispettare gli stessi standard dei commercianti professionisti, il che significa che le piattaforme devono trovare il modo di gestire i venditori fraudolenti e senza scrupoli o semplicemente privi di competenze.
Pagamenti: Niente scoraggia di più gli acquirenti dell’impossibilità di concludere una transazione, perché non riescono a trovare il metodo di pagamento o la valuta che preferiscono, perché la pagina dedicata al pagamento non sembra sicura o perché le istruzioni risultano poco chiare. Mentre gli acquirenti e i venditori sulle piattaforme C2C non sono dei professionisti, il marketplace è di per sé una terza parte degna di fiducia. I pagamenti devono quindi risultare intuitivi e sicuri per evitare l’abbandono del carrello.
Ecco i punti principali che dovrebbero essere considerati per ottimizzare il processo da subito:
Capire come monetizzare al meglio il modello: Si tratta di pensare fuori dagli schemi e di capire il cliente. Vinted e Wallapop hanno reinventato le regole facendo pagare una commissione sulla vendita. Questo abbassa la barriera all’ingresso, incoraggiando i venditori a iscriversi alla piattaforma.
Semplificare il processo di iscrizione: È importante rendere l’esperienza di onboarding coinvolgente e semplice. Le piattaforme che prosperano hanno un’offerta abbondante e aggiornata che fa sì che i clienti tornino a chiedere sempre di più. Naturalmente i marketplace devono garantire la conformità alla regolamentazione e possono farlo delegando il processo a un fornitore specializzato di fiducia.
Chiudere il circuito: Sui marketplace C2C, i venditori possono diventare acquirenti e viceversa, implementando il ciclo virtuoso dei pagamenti a circuito chiuso. Questi si ottengono mantenendo i fondi su una piattaforma per un uso futuro, anziché trasferirli di default sul conto del venditore.
Proteggere gli utenti: Per proteggere le loro community e la loro reputazione, molte piattaforme, come Chrono24 e Vinted, offrono garanzie di protezione degli acquirenti e di rimborso. Queste garanzie creano fiducia e, a loro volta, aumentano le conversioni.
Prevenire le truffe: Gli acquirenti si aspettano un elevato livello di protezione e sicurezza. Purtroppo, le frodi colpiscono quasi tutte le piattaforme. Per ridurre i rischi, gli strumenti di rilevamento delle attività malevole basati sull’intelligenza artificiale sono i più efficaci nel creare regole personalizzate e nell’individuare automaticamente schemi e discrepanze in ogni fase del percorso dell’utente.
Pensare su scala internazionale: È importante considerare l’elasticità del modello marketplace. Da iper localizzata a globale, se scalata correttamente una piattaforma può replicare il suo modello in diversi mercati o consentire ad acquirenti e venditori di effettuare transazioni a livello internazionale.
Costruite il proprio ecosistema: Ci sono molti modi in cui una piattaforma C2C può distinguersi. Le aziende hanno bisogno di soluzioni che garantiscano pagamenti istantanei, sicuri e trasparenti. Le API, che possono essere perfettamente integrate nell’infrastruttura di un’azienda, consentono alle piattaforme non solo di soddisfare tutti i requisiti di pagamento e normativi, ma anche di facilitare la creazione di esperienze ricche ed emozionanti che le aiutano a prosperare