di Riccardo Porta
Dal 31 gennaio, Amazon estenderà il suo servizio “Buy with Prime” ad una platea più vasta di merchant americani. Lanciato ad aprile dello scorso anno, “Buy with Prime” permette ai visitatori di un sito di ecommerce di acquistare determinati prodotti con la “sicurezza” offerta da Prime: consegne veloci senza costi aggiuntivi.
“Buy with Prime” è già disponibile per BigCommerce e per altre piattaforme di commercio elettronico.
Non solo: i merchant avranno anche la possibilità di integrare le proprie schede prodotto con le recensioni ottenute su Amazon.
Amazon ha detto che i retailer online che hanno implementato questa funzionalità hanno migliorato, in media, del 25% le loro conversioni.
In effetti se un utente ha già un account su Amazon, il processo di acquisto diventa davvero semplice.
Esiste però un ma. In un mondo sempre più affamato di dati, che cosa vieta ad Amazon, domani, sapendo che c’è richiesta di quei prodotti X venduti dal sito Y di proporli direttamente sul proprio marketplace con il suo brand?
Miglioreranno le conversioni all’inizio ma alla lunga non si regalano dati importanti di business ad Amazon? (tale dubbio ce l’ho in testa già da quando lanciarono AmazonPay, il loro bottone di pagamento).
È un servizio che prenderà piede solo tra le piccole imprese?
Nota:
La mossa sembra una risposta a Shopify che sta rivaleggiando anche nel campo dell’ultimo miglio: a maggio dello scorso anno si è infatti comprata per 2.1 miliardi di dollari la societa Deliverr, per migliorare ancora di più la propria logistica.