di Riccardo Porta
Dopo il Redditometro e il Risparmiometro, l’ultimo nato nella lotta all’evasione fiscale si chiama Socialometro.
Una metodologia di confronto dati tra quelli dichiarati e la vita ostentata sui social che potrebbe portare a far emergere differenze tra quanto presentato e la propria capacità contributiva.
In soldoni l’Agenzia delle entrate, avvalendosi di algoritmi, potrebbe effettuare una attività sistematica di raccolta di informazioni e, sull’elaborazione automatizzata dei dati liberamente accessibili su siti e social, trarre le proprie conclusioni.
Nota che Ade e Guardia di finanza già fanno uso dei dati che trovano in rete. Solo che ora si vuole industrializzare la cosa.
A livello comparto c’è poi ben poco da sorridere perchè in Francia questa cosa è già stata approvata ed è utilizzata in un primo periodo sperimentale.
In Italia l’applicazione di un socialometro è allo studio del ministero dell’economia.
I narcisisti sono avvisati.