L’intelligenza artificiale è uno dei settori più futuristici dell’economia digitale. Le sue potenzialità non sono ancora del tutto conosciute ma già oggi possiamo intravedere un futuro in cui sarà protagonista: dall’analisi predittiva al supporto ai clienti. Nel corso dell’intervista di oggi a Maurizio Mencarini, senior vice presidente di Expert.ai, una delle principali piattaforme di intelligenza artificiale per la comprensione del linguaggio. Grazie a un approccio ibrido al Natural Language Understanding, basato su un mix unico fra comprensione simbolica simile a quella umana e machine learning, expert.ai trasforma i processi ad alta-densità di informazioni in conoscenza pratica, fornendo la visione necessaria per migliorare i processi decisionali all’interno delle organizzazioni. Con un’offerta completa on-premise e via cloud privata e pubblica, expert.ai supporta le attività di business, accelera i flussi di lavoro della data science scalandone rapidamente il potenziale e semplifica l’adozione dell’intelligenza artificiale nei vari settori di mercato, fra cui Assicurazioni, Banca e Servizi Finanziari, Editoria e Media, Difesa & Intelligence, Sanità e Industria Farmaceutica, Energia, ecc., al servizio di aziende globali come AXA XL, Zurich Insurance Group, Generali, The Associated Press, Bloomberg INDG, BNP Paribas, Rabobank, Gannett ed EBSCO.
Dott. Mencarini, per cominciare, vorremmo porle una domanda banale ma significativa: nel mercato digitale contemporaneo (e non solo), quanto è importante conoscere i propri potenziali clienti?
Fondamentale come sempre. Ancora di più in un settore come quello del AI. Oggi tutti parlano di AI e chiedono AI, ma pochi sono quelli che hanno chiaro in mente come realmente usarla per trarne beneficio all’interno dell’azienda.
Grazie all’esperienza che abbiamo maturato ed alla conoscenza diretta dei processi interni dei nostri Clienti, possiamo porci, oltre che come fornitori di tecnologia, come esperti di dominio e consulenti di riferimento, in modo da poter accompagnare passo passo i clienti stessi nel percorso di adozione di una soluzione id Intelligenza Artificiale. In questo modo riusciamo ad identificare insieme ai clienti i casi d’uso più importanti, dove sia possibile massimizzare il ritorno dell’iniziativa per l’azienda.
Può spiegarci in parole semplici cosa fa Expert.ai?
Expert.ai, nell’arco di più di 30 anni di attività (prima come Expert System) ha realizzato una tecnologia unica nel suo genere che riesce ad elaborare un testo scritto in linguaggio naturale nello stesso modo in cui lo farebbe un essere umano. Immaginate di essere una grande azienda che ogni giorno riceve dai propri clienti migliaia o addirittura milioni di richieste attraverso tutti i canali possibili (mail, app, chatbot, ecc..) e immaginate di avere una macchina in grado di leggere e capire automaticamente tutte queste richieste e di conseguenza attivare un processo interno (rinnovo di un abbonamento, invio di un tecnico, verifica di una transazione, ecc…). Ecco, Expert.ai fornisce quella macchina. E il caso di esempio che ho descritto è solo uno dei tanti casi implementabili: la stessa cosa si può fare per gestire le richieste di rimborso a un’assicurazione, valutare i rischi connessi ad una attività, supportare analisi predittive, analizzare la reputazione di un fornitore o di un cliente, identificare potenziali rischi o minacce alla sicurezza di un’azienda o anche alla sicurezza nazionale.
Cosa differenzia la soluzione di expert.ai da altre soluzioni basate su approcci diversi (alcune sono Open source tra l’altro…)?
Siamo leader a livello mondiale in questo settore e siamo gli unici a poter fornire un approccio cosiddetto “ibrido”: riusciamo a mettere insieme la conoscenza specifica della lingua (attraverso un grafo di conoscenza unico e proprietario che contiene milioni di concetti e di relazioni tra gli stessi) con i meccanismi di machine learning tipici dell’Intelligenza Artificiale. Il nostro motore è in grado di prendere un testo a capire di cosa parla senza la necessità di lunghi periodi di addestramento tipici degli algoritmi di machine learning. Questo garantisce per i nostri clienti un miglior time to market e soprattutto un’accuratezza e precisione infinitamente migliore nella comprensione del testo.
Quali sono i vantaggi concreti che l’adozione di sistemi di Natural Language Understanding può portare in ambito finance?
Alcuni esempi da casi reali implementati sui nostri clienti:
- Efficienza e automazione di tutti i processi di back office dove è richiesta l’estrazione di informazioni da testi non strutturati (claim management, mail room, ..)
- Semplificazione dei processi organizzativi interni
- Sensibile riduzione dei tempi di attesa dei clienti
- Riduzione numero di reclami
- Riduzione dei costi aziendali
- Mitigazione dei rischi operativi
Oltre a questo, in quali altri settori e a quale genere di progetti vi dedicate?
Il mondo Finance è uno dei settori più importanti per noi. Oltre a questo abbiamo una grande esperienza nel mondo Publishing & Media e in quello Governativo, in particolare nel supporto alle attività di Homeland Security. Lavoriamo poi con importanti aziende nel settore Energy, Pharma, Telco. L’analisi del testo non strutturato è per sua natura un processo trasversale a tanti mercati diversi.
A livello internazionale, l’Italia come si colloca quanto ad investimenti e progetti in ambito IA (sia in termini quantitativi che qualitativi)?
In Italia il mercato dell’intelligenza artificiale ha continuato a crescere ininterrottamente, nonostante la pandemia, anche se rimane comunque ancora un mercato relativamente piccolo. In un recente studio ho letto che siamo in leggero ritardo rispetto l’Europa, con qualcosa come il 35% delle aziende che adotta almeno una soluzione di AI, contro una media europea del 41% (ma con una differenza molto significativa tra grandi aziende e PMI, dove si fatica ancora ad adottare progetti di questo tipo).
Il problema grosso è dato dalla qualità di questi progetti, in tantissimi casi parliamo di sperimentazioni, PoC che finiscono in nulla, una recente statistica di Gartner parla addirittura di 9 progetti falliti su 10 in ambito AI. Mancano nelle aziende figure in grado di gestire questo tipo di iniziative e allora, per non sbagliare, si tende ad affidarsi al grande marchio internazionale o alla soluzione Open Source pensando di risparmiare. Da questo punto di vista c’è ancora tanto da fare e le aziende hanno bisogno di acquisire competenze per evitare di buttare soldi.
Secondo la sua esperienza, quale potrà essere l’evoluzione e il ruolo che l’IA assumerà nella nostra società?
Beh, è inevitabile che l’intelligenza artificiale assumerà un ruolo sempre più importante nel nostro modo di vivere e di usare gli oggetti. Ma dobbiamo avere chiaro in mente che quando si parla di AI si parla di sistemi pensati e sviluppati dall’uomo per automatizzare una serie di attività. Non stiamo parlando di fantascienza e di potenziali minacce per l’umanità. Parliamo di macchine sempre più sofisticate pensate e realizzate dall’uomo in grado di aiutare l’umanità nei settori più disparati. Quindi immagino situazioni sempre più frequenti dove una macchina sia in grado di supportare attivamente il personale medico nella cura di un paziente o, come dicevo prima, una macchina che è in grado di capire quale sia il problema di un cliente o lo risolva automaticamente.
Recentemente, un ingegnere di Google ha dichiarato di ritenere l’IA su cui stava lavorando senziente, lei cosa ne pensa a riguardo?
Ho letto quell’articolo e devo dire che ho sorriso mentre lo leggevo. Immagino sia stata una dichiarazione al limite del paradosso per attirare l’attenzione sul progetto in questione. Come già detto stiamo parlando di macchine, macchine in grado di svolgere compiti dati dall’uomo, macchine in grado anche di prevedere comportamenti sulla base dell’analisi di milioni di dati storici, ma l’essere dotati di sensi e la consapevolezza di sé è un’altra cosa e quella rimane una caratteristica peculiare dell’umanità.