Aumentano i pagamenti elettronici e non in contanti nell’area euro. Secondo la Bce lo scorso anno sono cresciuti del 12,5%, a 114,2 miliardi di transazioni in numero assoluto. E in termini di valore l’aumento è stato anche più forte: +18,6% a 197.000 miliardi di euro.
Su questi pagamenti non in contanti la parte del leone lo fanno le carte, tra bancomat e carte di credito hanno rappresentato il 49% del totale. I bonifici, prosegue la Bce, hanno rappresentato un 22%, mentre gli addebiti diretti, chiamati anche domiciliazione bancaria sono stati il 20% del totale dei pagamenti non cash.
Sempre secondo lo studio pubblicato oggi, il numero di carte lo scorso anno è cresciuto del 4,6% a 637,7 milioni totali: significa che per ognuno dei 343 milioni di abitanti dell’area euro ci sono 1,9 carte di pagamenti.
La Bce, poi, riporta che nel frattempo si è ridotto il numero di sportelli automatici per ritirare contanti, gli “Atm” o bancomat, con un meno 4,2% a 280.000 unità, mentre è cresciuto il numero di terminali “Pos” per effettuare pagamenti nei punti vendita: +1,8% 13,5 milioni.
Ci sono poi ampie differenze su base nazionale sulle tipologie di pagamenti: la maggior percentuale di transazioni non in contanti se registra in Portogallo, con un 72% nel 2021. La quota più alta di bonifici si registra in Finlandia al 38% mentre sulla domiciliazione bancaria la percentuale più alta è in Germania con il 43%.
Secondo il rapporto della Bce, in Italia i pagamenti con carta sono stati lo scorso anno il 52,5% del totale delle transazioni non in contanti, con un aumento di 3,4 punti rispetto all’anno precedente. I bonifici sono calati di 2,4 punti al 17,4% e la domiciliazione bancaria è scesa di 1,4 punti all’11,5%. L’uso di “e-money è salito di 1,3 punti al 15,7% mentre sugli assegni c’è stata una limatura di 0,3 punti allo 0,9%.
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