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Il crowdfunding del terzo millennio: l’esperienza di Crowdteam

19 Luglio 2022
in News, Senza categoria
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Il crowdfunding del terzo millennio: l’esperienza di Crowdteam
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Il settore del crowdfunding è un ambito dell’economia digitale che sta vivendo un forte sviluppo. Nato con i primi progetti già a metà degli anni Novanta del 900, si è poi effettivamente diffuso parallelamente alla crescita degli strumenti digitali a partire del primo decennio degli anni duemila. I dati ufficiali del report Eurocrowd 2021 in termini di raccolta indicano che il mercato italiano si conferma in forte crescita sia per quanto riguarda il mondo finanziario (lending ed equity) che quello non finanziario (reward e donazione). Proprio rispetto al crowdfunding reward è da segnalare l’incremento senza precedenti nel corso del 2020, anno di grande crisi e grande solidarietà, in cui il totale raccolto ha superato la cifra record di 31 milioni di euro. Stesso trend anche per l’equity crowdfunding dei portali non immobiliari, che negli ultimi mesi ha generato un flusso di raccolta di capitale per € 93,3 milioni, con una crescita del 63% rispetto al periodo precedente, e una raccolta di € 34,3 milioni sui portali specializzati nell’immobiliare con una crescita maggiore (+76%). Il mercato nel suo complesso ha generato risorse finanziarie per poco più di mezzo miliardo tra il primo luglio 2020 e il 30 giugno 2021, con una crescita a 3 cifre rispetto all’anno precedente.

Ed è proprio sul tema del crowdfunding che oggi abbiamo il piacere di confrontarci intervistando la dr.ssa Emanuela Negro Ferrero, CEO di Crowd Team, start- up a  vocazione sociale con l’ambizione di realizzare il punto d’incontro tra Crowdeconomy e Fintech.

Dottoressa, la sua storia professionale l’ha portata naturalmente a maturare esperienze a cavallo tra la comunicazione digitale, la promozione del made in Italy e della cultura, ci illustra brevemente la sua storia e com’è arrivata alla realizzazione del progetto CrowdTeam?

La mia storia professionale inizia nel settore creativo di una delle principali agenzie di pubblicità italiane, Studio Testa. Da copywriter a Direttore Creativo sino a founder di un’agenzia di comunicazione digital che ho lasciato nel 2013 quando ho ideato e aperto il primo portale italiano dedicato al crowdfunding di tipo reward https://www.innamoratidellacultura.it. Il mio lavoro richiede un costante aggiornamento perché la tecnologia corre velocemente. Incuriosita da alcuni colleghi ho deciso di approfondire lo studio della blockchain che oggi rappresenta il 100% della mia attività come advisor e mentor. Crowd Team nasce dall’esigenza di innovare il settore del crowdfunding e la blockchain ritengo sia lo strumento perfetto per portare finalmente trasparenza alle raccolte fondi. Chi di noi, dopo aver donato per una buona causa, non si è domandato come sono stati utilizzati i fondi? A parte questo, gli NFT stanno dimostrando di essere davvero un’arma economica potentissima per il settore culturale così come lo sarà il metaverso, dove è già possibile organizzare eventi totalmente digitali.

A prima vista, ciò che distingue CrowdTeam dalle altre realtà attive in questo settore sembra essere che voi vogliate fare un ulteriore passo in avanti nell’economia digitale, non semplicemente adeguandovi ma cercando di accompagnare le nuove possibilità di crescita che si presentano. A questo proposito, ci può dire in che cosa consiste la ricerca della connessione tra metodologie tradizionali di fundraising e il mondo fintech?

 La pandemia ha dimostrato che le raccolte fondi realizzate con strumenti digitali funzionano e che le persone possono donare dal loro smartphone selezionando il progetto a cui intendono partecipare da una piattaforma oppure perché hanno letto la notizia in rete. Il fundraising tradizionale è un’attività che presuppone un risultato a medio e lungo termine ed è basata principalmente sulla relazione umana. Il crowdfunding è un’attività digitale e disintermediata, Quindi, parlare di digital fundaraising non è corretto. La raccolta fondi, quando è svolta con strumenti digitali si chiama crowdfunding e le dinamiche che governano questo secondo tipo di attività sono differenti rispetto a quelle utilizzate nel fundraising tradizionale.  Tutte le principali piattaforme  funzionano come degli e-commerce nel senso che il pagamento viene dirottato all’esterno del sito su processori come, per esempio, Stripe o Paypal.  Il donatore vede la sua donazione valorizzata sulla pagina della campagna, può constatare la realizzazione del progetto a cui ha partecipato ma non sa come vengono utilizzati i fondi. In questo la blockchain può realmente diventare l’elemento in grado di fare la differenza perché rende i pagamenti tracciabili e trasparenti.

Quali sono vision e mission che vi proponete di perseguire?

Crowd team è una start-up innovativa attiva nel settore della crowdeconomy e del fintech. La principale attività condotta consiste nel creare una connessione fra le metodologie tradizionali di fundraising e il mondo fintech attivando nuovi processi di disintermediazione e democratizzazione finanziaria all’interno del mercato artistico e culturale. La nostra Mission è diretta a produrre un impatto significativo in termini sociali, occupazionali ed artistico-culturali, creare comunità attive di cittadini e diffondere pratiche di educazione artistica e culturale, supportare azioni di restauro e conservazione di beni artistici e culturali grazie all’utilizzo di strumenti digitali, offrire alle aziende e agli enti pubblici la possibilità di intraprendere azioni di CSR di altissimo valore e diffondere la cultura della comunicazione digitale e di tutti gli strumenti connessi al crowdfunding ed alla blockchain. La nostra Vision consiste in sintesi nel rappresentare il punto di riferimento fintech per il crowdfunding reward in ambito culturale, nonché essere una società leader per prodotti e servizi di elevata qualità per il crowdfunding e la blockchain, operando con la massima onestà e trasparenza. Per il perseguimento degli obiettivi prefissati, la società si avvale di professionisti senior, esperti altamente qualificati nel settore dello sviluppo avanzato di prodotti digital sia in ambito crowdfunding che blockchain.

Una delle caratteristiche di CrowdTeam cui abbiamo già fatto cenno è quella di fare ricorso a tutte le potenzialità offerte oggi dall’economia digitale e dalla finanza innovativa. In quest’ottica, ci può dire qual è il ruolo della blockchain e delle sue applicazioni nello sviluppo dei vostri servizi?

Fino al 2020 abbiamo ragionato e agito unicamente nel settore del crowdfunding erogando corsi di formazione, amministrando la piattaforma www.innamoratidellacultura.it ed erogando consulenze. Durante il primo lockdown abbiamo lavorato moltissimo a supporto di diverse campagne di raccolta fondi, principalmente a favore di enti ospedalieri oltre che delle campagne pubblicate sulla nostra piattaforma. Una di queste, la raccolta fondi per salvare la casa storica di Giuseppe verdi, ci ha messo di fronte all’evidenza che i mecenati stranieri preferiscono fare un bonifico piuttosto che “fidarsi” di una piattaforma italiana. La blockchain, con la possibilità di tracciare i pagamenti, è l’innovazione che va inserita e che stiamo perseguendo. A dimostrazione di ciò, durante i primi dieci giorni di guerra, il governo ucraino ha ricevuto donazioni per oltre 30 milioni di dollari. In cryptovaluta. Questo dato è un vero e proprio segnale. Stiamo studiando come applicarlo ai nostri prodotti e servizi.

Colpisce molto l’ampiezza e la diversificazione dell’attività di CrowdTeam, a questo proposito ci illustrerebbe il ruolo dell’Academy in quello che potremmo di fatto definire come un ecosistema?

Realizzare una campagna di crowdfunding e raggiungere l’obiettivo di raccolta presuppone che il cliente sappia che cosa deve fare. In questi anni ci siamo confrontati con il ritardo digitale e abbiamo iniziato a seguire i nostri clienti sia con consulenze che con veri e propri corsi di formazione. A questo oggi si aggiunge la necessità di formare e informare i nostri clienti approfondendo argomenti che sono sulla bocca di tutti ma che poi, all’atto pratico, bisogna studiare. La nostra idea rimane sempre quella di formare i progettisti con lo scopo di realizzare campagne di raccolta fondi in attivo e , secondariamente, di ampliare la formazione anche alla vastissima platea di professionisti, imprese e semplici utenti interessati a questi argomenti. Stiamo studiando percorsi differenti con livelli di apprendimento variati a seconda dell’utente.

Per finire, ci farebbe una panoramica – magari con qualche anticipazione – dei progetti di sviluppo che state adottando e che intendete lanciare a breve?

Stiamo lavorando su alcuni progetti che ci affascinano. Il primo è relativo ad una piattaforma sviluppata con tecnologia blockchain. Non vogliamo fornire troppi dettagli ma anticipiamo che si tratta di un tentativo di aprire alle donazioni dall’estero grazie alle cryptovalute grazie alla realizzazione di  un wallet proprietario.

Tags: blockchaincrowdfundingculturafintechtoken
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