di Maurizio Pimpinella
Ormai da diverse notti, faccio una sorta di sogno lucido ricorrente: rifletto a lungo su come il digitale, la finanza e le procedure di incasso e pagamento possano contribuire attivamente a rilanciare l’industria del turismo in Italia. La mia lunga esperienza in questi settori mi conduce, infatti, naturalmente a pensare attraverso le loro categorie e i loro modelli di business per individuare una soluzione subito efficace. Negli anni ’90 sognavo l’Hyperlink, tuttavia, per quanto possa pensare a varie alternative possibili, il mio sogno conduce sempre alla stessa conclusione: ovvero a quella che per riuscire in questo intento sia necessario introdurre nel turismo un polo informativo e aggregativo nazionale – hub digitale del turismo che superi la logica del portale di sola promozione italia.it, finalmente rendendo pienamente disponibili le informazioni a tutta la filiera turistica. La finalità dovrebbe necessariamente essere istituzionale e senza finalità commerciale. Un vero hub digitale del Turismo 4.0 in accordo con gli enti territoriali e capace di valorizzare le competenze e le infrastrutture esistenti.
E ripensandoci, in effetti, questa è anche la soluzione più naturale nata e maturata in me a seguito di numerosi confronti che ho intrattenuto nelle ultime settimane con gli operatori del turismo organizzato e della filiera dei pagamenti, i principali tour operator, i proprietari di catene dell’hotellerie, i rappresentanti di parchi tematici e bioparchi, primarie società di telecomunicazioni, numerose associazioni di categoria, i rappresentanti del turismo religioso, gli operatori del settore sportivo, con alcuni rappresentanti delle regioni e enti territoriali, operatori del terzo settore, primarie società di consulenza e con le associazioni territoriali di promozione turistica. Da tempo, infatti, mi confronto quotidianamente con tutti questi attori del mondo del turismo perché ritengo che, essendo questo uno dei principali asset dell’economia italiana e tenendo conto dei suoi ampi margini di sviluppo, è evidente che il rilancio della nostra economia non possa prescindere dalla ripartenza del comparto viaggi-turismo e dell’intera filiera, determinato proprio da una maggiore presenza del digitale e dalle procedure di incasso e pagamento che assieme possono contribuire a superare alcuni storici ritardi che gravano sul nostro Paese.
D’altra parte, in un mondo in cui il confine tra offline e online è sempre più labile, il digitale rappresenta un potente strumento di innovazione e amplificazione delle potenzialità delle informazioni a supporto dei territori, degli operatori e dell’utente-turista.
Il digitale non è il fine, ma un potentissimo strumento di innovazione, non solo tecnologica, ma di processi.
Le tecnologie smart, sempre più utilizzate nella vita e nel viaggio, hanno generato una enorme produzione di informazioni che, se opportunamente collegate, etichettate e interrogate, consentono alla governance e agli operatori di prendere decisioni più efficaci e consapevoli.
L’industria del Turismo ha però bisogno di una visione d’insieme che conduca ad iniziative concrete, omogenee e coerenti che oggi, più che mai, possono essere adottate dal Ministero del Turismo per fornire alla filiera turistica italiana tutti gli strumenti necessari non solo a favorire la ripresa, ma anche a produrre nuove opportunità, nuovi posti di lavoro e nuova ricchezza. Quello che oggi è necessario fare è la rigenerazione dell’esistente che si focalizzi sullo scenario in evoluzione del comparto turistico permettendogli di rappresentare un vero e proprio interlocutore dei territori come contributori di informazioni ed esperienze proponendo una visione non solo economica, ma sociale coinvolgendo tutti gli attori del sistema turistico. Aspetto peculiare rilevante del settore è poi la sua fondamentale capacità di rinnovarsi sapendo fare rete fra gli operatori e le filiere e realizzando un’idea condivisa da tutti.
Proprio per questo, l’offerta turistica deve sapersi continuamente rinnovare ed adattare ai cambiamenti, quali ad esempio la pandemia, nella gestione dei fenomeni macro e all’interno di questi di quelli micro, in modo che l’offerta si adatti al contesto. E’ fondamentale, inoltre, saper accogliere i suggerimenti e saper valorizzare le risorse territoriali.
Per farlo, è necessario però “comprendere il turista”, cosa desidera, cosa cerca, quali potrebbero essere i suoi interessi, evidenziare i servizi disponibili e come poterne fruire, ideare nuovi servizi innovativi e offerte personalizzate e/o esclusive.
Come affermano alcuni esperti studiosi del settore, per fare buona comunicazione pubblicitaria nel Turismo bisogna conoscerlo e conoscere i turisti, cioè la mente delle persone anche perché lo status di turista è temporaneo.
La percezione delle destinazioni turistiche è fatta della stessa materia dei sogni, in quanto è la percezione soggettiva di unicità di un luogo che spinge al viaggio e a spendere soldi per viverci qualche giorno. Il modello è quello della condivisione di valori per dare un senso all’acquisto del viaggio.
Dobbiamo imparare ad offrire al viaggiatore emozioni ed esperienze che lo convincano a preferire l’Italia a qualsiasi altra destinazione e quindi accendere in lui (o in lei) il desiderio di essere parte di quel mondo e di voler vivere l’immaginario rappresentato dall’esperienza di viaggio in Italia. In questa fase di promozione territoriale, gioca un ruolo di fondamentale importanza la semantica turistica, lo storytelling attraverso cui comunicare i borghi italiani e i luoghi d’eccellenza, anche perché intorno al Colosseo, alla Torre di Pisa e al Cenacolo Vinciano esistono un mondo da raccontare, emozioni da comunicare, luoghi sconosciuti da scoprire.
Strumento innovativo di promozione del turismo italiano potrebbe essere la creazione di un centro di raccolta dei dati, un vero e proprio Hub digitale del turismo per la realizzazione di servizi a favore dell’ecosistema e di tutta la filiera del turismo: un Hub della conoscenza, dell’ esperienza e della cultura turistica italiana e al tempo stesso aggregatore intelligente di customer experience così come un distributore di esperienze personalizzate. Attraverso tale sistema, utile a valorizzare i territori e non a sottoporre le persone a più stretto controllo, si potrebbe procedere alla promozione dei territori stessi che potrebbero così intercettare e indirizzare i flussi turistici, anche grazie alla possibilità di predisporre pacchetti e offerte sia attraverso gli operatori sia lasciando liberi i viaggiatori di organizzarsi, consapevolmente, le vacanze anche grazie all’utilizzo di un “biglietto unico integrato”per i trasporti nazionali e locali, musei, eventi e manifestazioni: un documento unico di viaggio che favorisca la mobilità e il turismo anche nelle aree meno accessibili, assecondando così lo sviluppo omogeneo del turismo sia dal punto di vista territoriale che della stagionalità. Tutto questo è concepito nell’ottica di aumentare la permanenza media e la capacità di spesa del turista assecondando le necessità di destagionalizzare i periodi di vacanza, la scoperta di itinerari minori con l’obiettivo strategico (proponendo visite, eventi, esperienze mirate) di trasformare l’utente-turista profilato da occasionale a ricorrente. Obiettivo fondamentale del progetto sarebbe quindi di “restituire” ai territori valore tramite l’utilizzo delle informazioni “arricchite” con le iniziative di carattere locale e integrate in un network di promozione dei contenuti turistici più ampio che funga da grande cassa di risonanza. Una semplice sagra di paese o una festa patronale godrebbero di una visibilità significativa, altrimenti non raggiungibile, beneficiando di un maggiore afflusso di turisti.
Altro scopo ambizioso potrebbe inoltre essere quello di ridurre il data divide e ristabilire la neutralità tecnologica e degli operatori, nel senso di permettere l’accesso e il pieno utilizzo delle più avanzate tecnologie a tutti gli operatori della filiera turistica a prescindere dalle loro dimensioni e di offrire servizi di qualità ai viaggiatori non solo attraverso un digital storytelling accattivante ed efficace, ma anche con iniziative semplici capaci di esaltare l’esperienza di viaggio.
Nel mio sogno ho visto nell’immediato la realizzazione del progetto dell’Hub digitale del turismo come un Aggregatore a Valore Aggiunto finalizzato a:
- condividere e accentrare i dati legati alla domanda e all’offerta di turismo, particolare enfasi e attenzione ai luoghi e agli eventi meno valorizzati nei territori;
- elaborare tali dati in modo da profilare sia le destinazioni sia i turisti, in modo da poter migliorare l’incontro tra la domanda e l’offerta, non visibile sulle grandi piattaforme, per mezzo di sistemi di raccomandazione;
- creare nuova offerta mettendo in rete piccole realtà del turismo di prossimità (artistico, paesaggistico, eno-gastronomico, sportivo);
- creare un sistema di Big Data Analytics e indicatori sintetici (dinamici e navigabili) al fine di consentire lo sviluppo della conoscenza dell’andamento della domanda e offerta e nel contempo supportare i diversi stakeholder – decisori politici, operatori e utenti – nei processi decisionali, strategici e operativi;
- divenire l’HUB per tutte le campagne di comunicazione a livello nazionale e internazionale del sistema turistico in modo da ottimizzare la spesa e riducendo sprechi;
- Favorire la co-creazione dei contenuti nell’ottica di sviluppare nuovi ambiti economici e di servizi innovativi anche in virtù del pieno sfruttamento delle potenzialità del mobile;
Inoltre, per come mi è apparso in sogno, l’Hub dovrebbe garantire la legalità dei processi, il rispetto della privacy e l’integrità della promozione.
Per cogliere le opportunità di rilancio economico le nuove tecnologie ricoprono un ruolo determinante e sarà fondamentale favorire iniziative basate sull’utilizzo sia di algoritmi di intelligenza artificiale che dalle potenzialità offerte dalla Network Science e sull’approccio di data driven, cioè di offrire informazioni e servizi basati sul valore strategico dei dati e garantire l’universalità e l’interoperabilità di essi tra e per tutti gli operatori della filiera, a questo proposito spero, altresì, che quanto prima vengano definiti gli standard di collegamento e certificazione tra le varie piattaforme. Questa prospettiva “sognata” come polo informativo e aggregativo nazionale – hub digitale del turismo, infatti, sarebbe in grado di favorire il riuso dei contenuti digitali e lo sviluppo, anche locale, di mercati, in contrasto con la frammentazione della promozione turistica, agevolando la realizzazione di un’offerta completa, fruibile e ad alto valore aggiunto.
I dati raccolti, certificati, tutelati ed elaborati tramite i più innovativi strumenti di intelligenza artificiale, data sharing, network analysis sarebbero quindi propedeutici e di fondamentale importanza per avviare a loro volta altre iniziative e servizi digitali tra cui:
- Banca dati delle strutture ricettive con identificativo univoco (lotta all’abusivismo)
- Gestione completa dell’esperienza turistica
- Registrazione centralizzata di eventi, fiere, musei, servizi di mobilità, etc…
- Registrazione delle prenotazioni/presenze e verifica adempimenti tassa di soggiorno
- Funzioni avanzate di profilazione con utilizzo di strumenti di Network Science (come già utilizzate dalle Big Tech, ma sui dati la cui gestione, per legge, è nazionale)
- Motore di analisi dati ai fini di fornire offerte personalizzate, upselling, fidelizzazione
- Analisi predittive dei flussi turistici
- Turismo di prossimità
- Biglietto Unico integrato per i trasporti nazionali, interregionali e locali, accesso a musei, eventi e manifestazioni attraverso il collegamento alle APP dei pagamenti. Il biglietto unico, generato dagli operatori del settore si collegherebbe all’APP Italia.it per consentire all’utente/turista di utilizzare un unico documento di viaggio, completo dei bar code/QR code, per l’accesso ai differenti servizi acquistati (mobilità, titoli di ingresso ecc.), essendo una fonte di dati centralizzati, collegati con le app di pagamento, che permetterà un miglioramento dei servizi attraverso la profilazione, al momento della registrazione, dell’utente/turista così da potenziare o depotenziare determinati servizi in base alle effettive esigenze.
- Hub di dialogo e interoperabilità con operatori e con le grandi online travel agency con standard di collegamento e certificazione comuni.
In aggiunta a ciò, la Carta digitale del Turista (non di pagamento) potrebbe senz’altro rappresentare uno strumento innovativo che permette di accedere ad una rete di esperienze ed emozioni da condividere in cui il singolo turista o gruppo familiare (anche straniero), viaggiando nel nostro Paese, entra a far parte ed è parte durante il soggiorno,a tutti gli effetti, di una comunità in movimento che dall’arte al cibo condivide le stesse esperienze.
La Carta digitale del Turista, collegabile alle APP di pagamento degli operatori specializzati, può poi permettere anche di accedere a diversi servizi a valore aggiunto, di cui il caso d’uso può essere ben rappresentato già dal “bundle Trenord”, il biglietto di mobilità ferroviaria abbinato al titolo d’ingresso del parco di divertimento Gardaland e quello acquatico di Caneva che testimonia la potenzialità del modello di accesso integrato ai servizi e alle convenzioni legate alla carta digitale del turista.
Attualmente, per quanto riguarda la promozione dei territori, si sta procedendo un po’ in ordine sparso con ciascuna comunità locale che avvia interessanti e meritevoli progetti di promozione indipendenti ma scollegati da una logica di concertazione centrale. Gli esempi possono essere numerosi, dai più generalisti ai più specializzati come il sito di promozione dei Monti Aurunci, che raccoglie sul portale tutte le esperienze e le strutture del suo territorio, o “Ulisse in app”, la app del Golfo di Gaeta, che è una app di servizi e promozione del territorio.
Quasi ogni città o territorio provvede con delle proprie app o portali di promozione. Oltre a quelli citati, infatti, ve ne sono molti altri tra cui, ad esempio, Veneto around me, un sito che offre la possibilità di visualizzare luoghi, eventi e servizi in un raggio di chilometri stabilito dall’utente. In Lombardia, troviamo Orobie, un sito e una app specializzati negli itinerari montani e InLombardia, vero e proprio portale di promozione ed organizzazione di viaggi ed escursioni sul tutto il territorio lombardo.
Si tratta di iniziative che puntano alla promozione del territorio di riferimento ma che meriterebbero di uscire dalla logica locale per essere inserite in un più ampio circuito di respiro nazionale, in modo da poter attirare anche un numero più esteso di visitatori.
Nel sogno ideale, mi piacerebbe la creazione dell’APP di Italia.it, collegata all’hub digitale del turismo, col dominio Italia.it, e a tutti i wallet di pagamento e gli operatori specializzati.
Trasformazione digitale, gestione del dato, delle procedure di incasso e pagamento e industria del turismo trovano all’interno di questo aggregatore un punto di sintesi perfetto. Anche se alcuni fenomeni erano già presenti in partenza, nell’attuale contesto hanno avuto una forte accelerazione la nascita e lo sviluppo degli ecosistemi digitali. L’Aggregatore rappresenta una sfida anche per i modelli di business tradizionali, dai quali anche il comparto del turismo non può considerarsi esente. L’approccio basato sul “controllo e sulla centralizzazione” sta cambiando e si sta facendo avanti una visione di “integrazione e interoperabilità“. Questo è il motivo per cui è anche uno dei modelli di business dirompenti di maggior successo che vorrei fossero implementati.
A prescindere dalle tendenze che verranno, quindi, quello che è già certo è che il futuro del turismo sarà ancora più digitale e caratterizzato dalla nascita di ecosistemi integrati in grado di offrire al cliente un’esperienza univoca, completa e migliore rispetto a quella attuale.
Al fine di migliorare l’attuale ecosistema turistico è necessario imprimere una ulteriore accelerazione verso la digitalizzazione che il covid19 ha già imposto sia ai player del mercato di rivedere i propri processi che le modalità di erogazione dei propri servizi sia agli utenti finali per l’adozione di strumenti a maggior contenuto digitale.
A questo fattore si abbina l’innovazione tecnologica che genera numerose opportunità per i player del mercato, i quali possono offrire nuove soluzioni. Tramite l’intelligenza artificiale e il Machine Learning è, infatti, possibile sviluppare servizi che siano facilmente customizzabili sulle esigenze del singolo consumatore. Tali passaggi, tuttavia, non sarebbero stati possibili senza le condizioni normative favorevoli presenti in questo momento storico. Il Regolatore europeo, infatti, ha pubblicato diverse linee guida che incentivano l’adozione delle nuove tecnologie e spingono sull’incremento della digitalizzazione dei processi/servizi. Da ciò deriva che i cluster sopra riportati hanno spostato il mercato verso l’adozione di sistemi unificati all’interno dei quali i player sia pubblici che privati possono erogare i propri servizi. Questa impostazione oltre a garantire una maggior visibilità, incentiva simultaneamente sia la coopetition che la competition garantendo così al consumatore la fruizione di servizi innovativi a prezzi competitivi.
Ciò che però è evidente al tempo stesso è che i nuovi trend in ambito turistico, imposti dalla pandemia, dalla trasformazione digitale, dalle mutate preferenze dei viaggiatori indipendenti o correlate ai primi due fattori, implicano anche la necessità di introdurre un cambiamento, una razionalizzazione e un efficientamento nella gestione del settore che si esplicita in:
- Patrimonio informativo costantemente aggiornato e con disponibilità in tempo reale
- Ampia offerta di servizi accessori ed esperienze flessibili da vari operatori
- Interoperabilità ed integrazione con servizi ed enti pubblici locali
- Gestione customer centrica e digitale, self check in/out e offerta dinamica
- Riduzione della frammentazione e sfruttamento delle sinergie di settore
Tali risorse e tali sinergie, come in parte già illustrato in precedenza, si potrebbero trovare all’interno dell’ Hub digitale del turismo e dell’Aggregatore di wallet e si indirizzerebbero strategicamente, in conclusione, a soddisfare i 4 obiettivi principali A. B. C. D. da dove siamo partiti, con una larga preponderanza del fattore digitale.
A innovare, specializzare e integrare l’offerta nazionale
B accrescere la competitività del sistema turistico
C sviluppare un marketing efficace e innovativo
D realizzare una governance efficiente e partecipata
Parte integrante fondamentale per la costituzione di questo Aggregatore è data dalla normativa finanziaria comunitaria. Una forte spinta verso lo sviluppo di ecosistemi digitali è stata data, infatti, dalla Commissione lo scorso settembre attraverso il Digital Finance Package, una dichiarazione di intenti e di linee guida strategici e normativi per i prossimi cinque anni. Ebbene, dal percorso strategico del Legislatore emergono alcune parole chiave particolarmente significative:istantaneità, trasparenza, sicurezza dalle nuove frodi (in rapida crescita e impatto anche nel settore del turismo) potenzialmente stimolate dalla digitalizzazione e dai nuovi strumenti di pagamento. E allora l’attenzione, e di conseguenza anche gli investimenti, si stanno spostando sull’adeguatezza infrastrutturale degli intermediari e sullo sviluppo del concetto di «Platform as a service», ovvero di un nuovo modello di business guidato dalla condivisione delle informazioni, l’erogazione di servizi di terze parti e trainato dalle tecnologie digitali. Si tratta di principi assimilabili perfettamente al progetto finora esposto e che anzi ne esaltano la portata, la duttilità e la sicurezza,rendendolo ancora più disponibile ed accessibile ad operatori, istituzioni e ai loro utenti.
L’iniziativa normativa del Digital Finance Package si integra poi nel più ampio scenario, per portata e orizzonte temporale stabilito al 2030, della Bussola per il digitale su cui la Commissione Europea ha tracciato la propria visione di medio periodo per la leadership tecnologica che intende assumere e sulla diffusione degli ecosistemi digitali. Ruolo di primo piano nella strategia è ricoperto poi dai vari paesi membri dell’Unione. In linea con il Digital Compass e nell’ambito del programma NextGenerationEU, nei loro piani di ripresa e resilienza, gli Stati membri si impegnano a dedicare almeno il 20% alla priorità verso la transizione digitale. Per l’Italia, questa quota si aggira attorno al 26% e non è un caso che sia più elevata della soglia minima considerate le necessità strutturali che il nostro Paese denuncia in tale ambito. Sulla base sempre del Digital Compass, la Commissione ha, quindi, presentato la proposta per introdurre un Wallet digitale dell’Unione europea che, a partire da un sistema di identificazione sicuro e comune, dovrebbe consentire ai cittadini di beneficiare di tutta una serie di servizi pubblici e privati a partire dal proprio smartphone. Si tratta di un progetto che sposa appieno la filosofia qui sognata e proposta e che anzi, in un futuro, potrebbe addirittura integrarsi con la super app Aggregatrice di cui stiamo qui parlando.
Facendo quindi riferimento sia alla normativa di settore disponibile sia alle iniziative europee nate per incentivare la digitalizzazione e la realizzazione di nuovi ecosistemi integrati, è del tutto naturale che per consentire ai cittadini UE di accedere all’offerta turistica pubblica e privata del mercato italiano e perseguire la strategia digitale dell’Unione Europea, si potrebbe procedere alla realizzazione proprio della Super app Aggregatrice operante all’interno dell’ecosistema digitale per il turismo italiano, soluzione in grado di assicurare nel contempo una totale interoperabilità con i sistemi di pagamento (attuali e di prossimo rilascio a livello europeo). A questo proposito, giova precisare che nel mio sogno questo Aggregatore non dovrebbe prevedere la possibilità di depositare denaro ma di supportare i cittadini nella scelta dei servizi turistici offerti all’interno dell’ecosistema e nel pagamento degli stessi sia attraverso il proprio conto di pagamento che tramite carte e APP degli operatori specializzati.
Nel mio sogno, il funzionamento si sviluppa su tre specifici canali:
Registrazione
- L’accesso all’Hub digitale del turismo e i beni culturali richiederà al fruitore dei servizi di registrazione. Questa fase potrà essere finalizzata attraverso il riconoscimento della persona mediante SPID o carta d’identità elettronica (CIE)con PIN
Funzionalità
- L’utente avrà a disposizione un unico portale (hub digitale) di accesso per usufruire ed eventuale acquisto dei servizi offerti dagli enti pubblici e dagli operatori del settore turistico
- Si potrà scegliere la modalità di pagamento che si preferisce collegata all’APP di Italia.it
Vantaggi
- Adozione di un ecosistema digitale per interfacciarsi con tutti i servizi del settore turistico e dei beni culturali
- Possibilità di usufruire dei bonus erogati dallo Stato
Una customer journey intuitiva e snella, che permetta all’utente di organizzare la propria esperienza in modo semplice, veloce e in pochi passi.
La customer journey proposta dall’Aggregatore è a tutti gli effetti un’esperienza omnicomprensiva che consente al consumatore di concentrarsi in libertà su quella che è la vera e propria esperienza: il viaggio e le sue emozioni.
Passaggi fondamentali di questo potenziale percorso infine sono:
- L’accesso: all’utente che accede all’hub digitale
- La registrazione: all’utente, che accede all’hub digitale, viene richiesto di registrarsi
- Il riconoscimento: l’utente è riconosciuto dal sistema e viene indirizzato nel processo di selezione dei servizi (all’esperienza turistica che sta cercando)
- La selezione dei trasporti: all’utente può selezionare i voli che preferisce ai prezzi e/o gli orari più comodi offerti dagli operatori turistici
- La selezione del luogo: l’utente indica il luogo che intende visitare o dove è possibile vivere l’esperienza d’interesse
- La selezione delle date: l’utente applica come primo filtro per la selezione, la data o l’intervallo di date d’interesse
- La selezione dell’hotel e ristoranti: l’utente può selezionare gli hotel e i ristoranti che preferisce, collegati all’hub digitale, avendo tutto in un’unica dashboard, filtrando per area geografica, fasce di prezzi e qualità del servizio desiderato offerti dagli operatori collegati all’hub digitale
- La scelta dell’evento: l’utente può selezionare l’evento specifico di suo interesse, filtrando per categoria (es. Cinema, teatri, eventi sportivi, visite a musei e monumenti, trasporti etc.)
- I suggerimenti: la piattaforma, sulla base delle scelte dell’utente, provvederà a proporre suggerimenti per ulteriori eventi o servizi
- Il pagamento: l’utente completa la disposizione attraverso il collegamento con la propria APP di pagamento.
La fruizione del servizio: l’utente usufruisce dei servizi acquistati sulle differenti piattaforme degli operatori presentando il relativo biglietto digitale.
Ma tutto questo non basta, sarebbe come fornire una fuoriserie a chi non ha nemmeno la patente. Il processo di crescita, sviluppo ed ampliamento dell’eventuale intero progetto che ho sognato dovrebbe necessariamente transitare dall’acquisizione e dalla diffusione delle competenze. La formazione e la professionalizzazione degli operatori dell’accoglienza è a questo punto il fattore critico di successo. In questo ambito, ricoprirebbe un ruolo cruciale una figura come quella del digital destination manager, un professionista formato e presente in ogni Regione italiana che accompagna e indirizza la promozione turistica del territorio e favorisce la raccolta delle informazioni delle singole Regioni come contributori del polo informativo e aggregativo nazionale.
Il turismo del futuro non può più prescindere né da un tale sistema né da una capillare e profonda raccolta ed analisi dei dati turistici, anche perché qualsiasi analisi sviluppata prima della pandemia oggi ha perso quasi del tutto di significato e potenzialità e non ha più attinenza con l’attuale scenario. Mercati, comportamenti, scelte d’acquisto sono tutte variabili oggi determinate da elementi esterni al viaggio. Con ogni probabilità, nei prossimi mesi i viaggiatori non sceglieranno la meta preferita in assoluto, ma la migliore rispetto a determinati parametri attrattivi e, soprattutto, quella che saprà meglio di altre valorizzare e comunicare le peculiarità del territorio e gli eventi presenti, la sicurezza e tutte le iniziative programmate all’interno di un unico “contenitore”, l’Hub digitale, che restituendo informazioni preziose ai territori consentirebbe agli stessi di far rimanere più giorni il turista sul territorio e “trasformarlo” da occasionale a ricorrente.
Quanto illustrato delinea un progetto ambizioso, ma necessario, frutto di un sogno e del lavoro di confronto e concertazione, che vede la contemporanea partecipazione di un ampissimo numero di soggetti coinvolti direttamente ed attivamente nel processo di realizzazione ed implementazione sia dell’hub digitale del turismo che del grande Aggregatore attraverso l’impiego delle migliori competenze e delle più recenti tecnologie attualmente disponibili. L’industria del turismo italiano necessita di uno “shock tecnologico” forte che la proietti in un nuovo ecosistema partecipato da tutti e da cui tutti traggono vantaggio. In virtù della sua interoperabilità, semplicità, intuitività, efficacia ed efficienza, quanto descritto fa riferimento esattamente alle caratteristiche necessarie proprie dell’ecosistema stesso.
Ora che l’ho descritto, vorrei che questo non rimanesse solo un sogno o una visione ad occhi aperti. Spero, invece, che diventi un’iniziativa concreta da realizzare oggi per dare nuova linfa all’industria del turismo che più di ogni altro settore industriale ha sofferto nell’ultimo anno e mezzo, anche perché sono convinto che un sistema così inclusivo e collaborativo, che reca vantaggi diffusi per tutti, rappresenti la strada migliore per una ripresa che per il bene di tutti deve essere forte e duratura.
* Fonte immagini: NTT Data