“Centosettanta anni fa, negli Stati Uniti, cittadini e pionieri si spinsero verso ovest, oltre la frontiera, per cercare fortuna nella corsa all’oro. L’avidita’ e l’assenza di leggi trasformarono la terra promessa nel Far West, dove pochi riuscirono a sfruttare il sogno di molti. Un secolo e mezzo dopo, nel pieno della crisi finanziaria globale, l’innovazione tecnologica e la sfiducia nei confronti delle banche hanno dato vita a un nuovo miraggio: una corsa all’oro digitale da effettuare al di fuori del controllo dello Stato”. E’ quanto spiega Fabio Panetta, membro del Comitato esecutivo Bce, nel discorso che pronuncera’ in serata presso la Columbia University di New York. “Le cripto-attivita’ – spiega Panetta – non rappresentano soltanto investimenti speculativi ad alto rischio, ma costituiscono anche una minaccia concreta per la stabilita’ finanziaria”. Il loro valore complessivo – ha aggiunto – supera quello, pari a 1.300 miliardi di dollari, che i mutui sub-prime avevano raggiunto quando essi scatenarono la crisi finanziaria globale. E le dinamiche di questi due segmenti sono sorprendentemente simili. Per evitare che le cripto-attivita’ possano mettere a rischio la stabilita’ finanziaria come avvenuto con i mutui subprime nella crisi del 2008, “dobbiamo impegnarci nell’ambito di una cooperazione internazionale al fine di ricondurre le cripto-attivita’ all’interno del perimetro regolamentare e di sottoporle a standard in linea con quelli prevalenti nel sistema finanziario”. Questo – ha detto Panetta – richiedera’ di individuare “un appropriato equilibrio tra obiettivi diversi quali promuovere l’innovazione, preservare la stabilita’ finanziaria, assicurare la tutela dei consumatori. Se vogliamo evitare un’incontrollata e frenetica assunzione di rischi nel comparto delle cripto-attivita’, dobbiamo procedere speditamente. Ma non possiamo limitarci a questo.
L’espansione dei mercati delle cripto-attivita’ rivela una crescente domanda di attivita’ digitali e di immediatezza nei pagamenti da parte dei cittadini. Se il settore ufficiale – autorita’ pubbliche e intermediari – non riuscira’ a soddisfare tale domanda, lo faranno altri”.
Le banche centrali dunque devono impegnarsi a fondo nell’innovazione digitale, ammodernando le infrastrutture utilizzate per i pagamenti all’ingrosso, introducendo sistemi di pagamento al dettaglio operanti in tempo reale e preparandosi all’emissione di moneta digitale, tutti fronti – ha concluso Panetta – in cui la Bce e’ all’avanguardia.