Secondo la ricerca “Global Open Banking Report” pubblicata da Cbi e PwC, l’Open Banking è un trend in crescita a livello internazionale in più di 60 paesi. Tale crescita è confermata da alcuni importanti indicatori che attestano il dinamismo del mercato: oltre ai quasi 4.000 Accounting Servicing Payment Service Provider (Aspsp), cresce il numero di Third-Party Provider (es. IP/IMEL che offrono servizi di Account Information e Payment Initiation), che a oggi sono circa 500, con un +300% dal 2019. Nel 2021, raggiungono circa i due miliardi di euro le acquisizioni in ambito Open Banking. Quanto ai servizi basati su Api, lo studio – condotto su 41 operatori di mercato – rivela che, su un totale di 2.400 Api rilevate, il 63% si basa su dati Psd2 relativi ad Account Information (Ais) e Payment Initiation (Pis). In misura inferiore (14%), cominciano ad emergere servizi basati su investimenti, prestiti o dati assicurativi. Secondo CBI e PwC, in Italia, l’adozione di servizi Open Banking è ancora inferiore rispetto a quanto registrato in altre aree europee (es. Nordics). Una survey condotta sui principali istituti bancari italiani delinea il set dei principali servizi che compongono l’offerta Open Banking nell’attuale contesto nazionale: Account Aggregation (55%), Check IBAN (45%), Personal Financial Management (36%), Instant Payment (27%) e servizi di Identity & Digital Onboarding (18%). Per il futuro, i servizi di Digital ID & Onboarding (64%) e Check IBAN (55%) sono i VAS su cui le banche dichiarano di voler puntare.
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