Dopo anni di tira e molla fatti, sostanzialmente, dell’introduzione e del ritiro dell’obbligo di dotarsi di POS corredato dall’incoerenza di privarlo di una sanzione, ora, dovremmo esserci: a partire dal 1° gennaio 2022, stando a due emendamenti al decreto legge sull’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) sarà introdotta una “multa” per gli esercenti o i prestatori di servizi professionali che dovessero negare l’uso del POS a chi usufruire della loro prestazione o dei loro beni. A stabilirlo sono due emendamenti approvati presso la Commissione Bilancio della Camera, riformulati dai relatori, Roberto Pella (Fi) e Gian Pietro Dal Moro (Pd). Secondo i due correttivi firmati da Rebecca Frassini (Lega) e Stefano Fassina (Leu), la sanzione amministrativa sarà di 30 euro e sarà maggiorata del 4% del valore della vendita o della prestazione di servizi per cui non è stato accettato il pagamento digitale. In questo caso, la novità risiede nel fatto che – anche col consenso ampio di varie espressioni della maggioranza – si è giunti all’approvazione di una norma attesa da tempo e che spesso era stata ritenuta non necessaria.
A questo punto, rimane solo da osservare la sua implementazione ma è chiaro che tale iniziativa rappresenta un tassello mancante nella più ampia strategia di contrasto al sommerso ed incentivo alla legalità.
Il Presidente A.P.S.P. Maurizio Pimpinella ha così commentato l’approvazione dei due emendamenti: “L’introduzione della sanzione amministrativa nei confronti di chi, obbligato per legge, rifiuta l’utilizzo del POS a chi usufruisce di una prestazione professionale o acquista un bene rappresenta il tanto atteso tassello mancante che sana l’incongruenza e la deminutio di avere un obbligo privo di alcun tipo di disincentivo. Negli ultimi anni, sono state numerose le iniziative a sostegno della moneta elettronica e praticamente tutte hanno sposato la corretta strategia degli incentivi, ma per sostenere la strategia cashless sono necessarie anche proporzionate sanzioni che contribuiscono a garantire maggiore libertà di scelta per i consumatori e ad incentivare ulteriormente alla legalità, così come da tempo sostenuto dall’associazione prestatori servizi di pagamento“