Si è tenuto oggi un importante confronto promosso dal Centro Studi A.P.S.P. sulle strategie di prevenzione della corruzione e il ruolo della formazione che è centrale anche in questo contesto. Il seminario di oggi, condotto dall’ avv. Daniela Condò – Segretario master anticorruzione Università Tor Vergata di Roma si è orientato essenzialmente su 4 punti principali:
- Il Piano Nazionale Anticorruzione
- Il ruolo dell’ANAC
- Il quadro normativo
- La formazione e la sua efficacia come strumento di prevenzione della corruzione
Nella sua esposizione, il Presidente A.P.S.P Maurizio Pimpinella ha affermato che “La corruzione è un cancro per la PA e per il corretto svolgimento delle attività economiche ed amministrative dello Stato, ed incide gravemente sullo scollamento in termini di fiducia della società civile nei confronti delle Istituzioni. Nel senso di cattiva amministrazione poi, si dovrebbe prevenire anche attraverso il Piano Nazionale Anticorruzione (PNA) che fornisce alcune indicazioni di massima da declinarsi, a livello delle singole amministrazioni, con il Piano triennale di prevenzione della corruzione e della trasparenza (PTPC), predisposto dal Responsabile della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza“. L’efficacia degli interventi di contrasto e prevenzione normativi e pratici sono evidenti dal momento che – prosegue Pimpinella – “da quando è stata istituita l’ANAC l’Italia ha scalato posizioni nella graduatoria di Transparency International , passando dalla 72^ (2012), all’attuale 52^ (2020), e il suo ruolo sarà di fondamentale importanza per vigilare sulle attività di implementazione e delle opere del PNRR”.
L’avvocato Condò, nel corso della sua relazione e del dibattito seguente ha sottolineato che: “Attuare adeguate strategie di prevenzione della corruzione anche attraverso un’efficace formazione può rappresentare un passaggio significativo che l’impresa, nelle sue diverse articolazioni e funzioni, dal Management all’OdV, intraprende nel contrastare ogni forma di corruzione e illegalità nel proprio business, divenendo protagonista della Rule of law anche sul piano globale, arrecando benefici alla reputazione del Paese e costituendo un importante fattore di competitività. Il contributo delle Università e dei professionisti è fondamentale per consolidare una cultura della legalità, formando giovani, valorizzando le competenze, creando una rete virtuosa che rafforza la cooperazione tra gli operatori del law enforcement e della compliance”.
Il dibattito che è conseguito alla relazione dell’avvocato Condò ha toccato vari argomenti, dalla PA, agli operatori finanziari fino ad approfondire il tema delle criptovalute, che è sempre più di attualità nello scenario finanziario attuale, coinvolgendo attivamente tutti i partecipanti.