di Riccardo Porta
Se osserviamo in termini comparati il livello degli investimenti in innovazione e tecnologia tra i vari paesi UE, in Italia negli ultimi 5 anni sono stati investi 1,2MLD mentre in Francia 8,3MLD, in Germania 8MLD e in UK 6,4MLD. Però forse quest’anno arriveremo al miliardo, più del doppio di quanto registrato lo scorso anno, un traguardo storico. All’interno del G7 siamo la seconda nazione che è cresciuta di più negli ultimi tre anni.
Diciamolo sottovoce: abbiamo cominciato a fare sul serio anche noi.
Di fatto l’Italia farà un vero salto di qualità quando anche gli investitori stranieri guarderanno alle opportunità nel nostro Paese.
Sono necessarie politiche di sostegno allo sviluppo: l’ampliamento dell’allocazione degli investitori istituzionali, più capitali al sistema attraverso la partnership pubblico privata; il rendere effettivo l’utilizzo degli incentivi fiscali, eliminando le difficoltà interpretative e coordinando tutte le agevolazioni; l’introduzione di incentivi per le exit, la detassazione delle acquisizioni come per le spese in R&D.
Detto tutto questo popò di roba, sinceramente, vedere che le nostre strartup italiane diventano unicorni solo quando vanno all’estero, beh, un po’ brucia.