Nonostante un andamento altalenante, è di certo il momento di maggiore splendore per il Bitcoin, e non solo dal punto di vista del suo valore. Dopo le decisioni assunte in El Salvador, infatti, il Parlamento ucraino ha approvato quasi all’unanimità una legge per legalizzare e definire regole chiare per la criptovaluta. Secondo quanto stabilito in Ucraina, il bitcoin è un asset intangibile espresso sotto forma di dati elettronici. Un riconoscimento non di poco conto e che consta del presupposto necessario per la sua stessa esistenza “accettata” e la definizione di un perimetro normativo più preciso. Le aziende cripto potranno lavorare in Ucraina e soprattutto pagare le tasse nel Paese, purché dimostrino alti standard di trasparenza e paghino allo Stato 3.100 dollari per ottenere una licenza, a questo si aggiungono la previsione di tutele dalle truffe per investitori e le piattaforme di trading. Si tratta dell’ennesimo riconoscimento orientato anche, ma non solo, ad attirare il fruttuoso business del mining che rappresenta oggi una nuova industria che va formandosi con crescente interesse in varie aree del mondo. In Ucraina, il Bitcoin non sarà una moneta come il El Salvador ma il passo avanti fatto dal Parlamento rappresenta un passo in avanti fondamentale che evidenzia anche come, tutto sommato, persino il decentralizzatissimo Bitcoin non possa fare del tutto a meno del riconoscimento internazionale.
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