Di Francesca Rossetti
Oggi parliamo di conduzione televisiva e digitale con il giornalista Claudio Dominech, autore del libro “Anchorman”
Claudio, di che cosa parla “Anchorman”?
E’ una disamina attenta e vivace sulla figura dell’anchorman, dalla quale viene fuori un artista in equilibrio tra professionalità ed estro. Un’interpretazione inedita del ruolo del presentatore che esprime talento osservando la tecnica, che parla e si muove con esperienza e consapevolezza, che trascende se stesso nell’improvvisazione.
Il libro riporta alcuni nomi illustri…
Sì, eccone alcuni che hanno fatto la prefazione:
“Ben venga il libro del giovane conduttore-anchorman Claudio Dominech con questo manuale del perfetto conduttore –scrive Massimo Milone, direttore RAI Vaticano – Ha alle spalle robuste esperienze di televisione, è un volto elegante e professionale che buca lo schermo, ma ha la consapevolezza, innanzitutto, che le parole, i gesti, la voce, la postura in tv vanno studiati, confrontati, misurati. Giorno dopo giorno”.
Edgardo Gulotta, vicedirettore LA7: “Questo libro è una novità assoluta nella non sterminata bibliografia per la formazione di un giornalista che una volta avremmo definito “televisivo” ma oggi questo aggettivo è diventato limitante”.
Il noto conduttore e divulgatore scientifico Alessandro Cecchi Paone, nella sua prefazione invita ad osservare: “Come diventare un anchorman di successo? Ve lo spiega come in nessun manuale prima di questo Claudio Dominech, nelle pagine che seguono e nei podcast allegati”.
Abbiamo poi la conduttrice TV Emanuela Folliero e dall’Inghilterra la broadcaster e Creative Content Director di “Digital Theatre +” Fiona Lindsay, che esortano alla lettura del libro.
Come è strutturato il libro?
E’ articolato in undici “puntate” suddivise in due blocchi ciascuna.
Un primo, teorico, dedicato allo studio degli strumenti professionali, dalla preparazione sugli argomenti da trattare sino alla propria emotività, passando per gli elementi di dizione, propedeutici all’esercizio della professione. Un secondo blocco invece, pratico, volto all’applicazione del materiale didattico a disposizione.
Si comincia con l’indagare la componente caratteriale, guidando il lettore nella gestione delle emozioni, procedendo poi con l’apprendere e metabolizzare regole e tecniche sul linguaggio: respirazione, articolazione, fonetica. Inoltre, l’analisi e l’arricchimento del proprio bagaglio culturale allo scopo di valorizzare l’espressione verbale e non verbale in favore di una comunicazione sinergica tra voce e corpo. Ancora, un confronto reale e diretto con le esperienze vissute di fronte alla camera, per un addestramento all’imprevisto, perciò all’improvvisazione, seguito da prove di conduzione sui diversi format che completano il volume (talk show, tg, travel show, public speaking, web e social, radio), attraverso cui sperimentare lo stato dell’arte di ognuno.
La TV sta diventando sempre più digitale…
Bé, digitali ormai lo siamo per definizione, sia da un punto di vista tecnico che culturale, per cui questo cambiamento non può far altro che aprirci strade che avevamo già cominciato a percorrere quando non erano ancora asfaltate.Anchesulledifficoltàlegate alle ospitate in presenza, nonsonostatesubitiparticolaricontraccolpi in quanto quando si è sostenuti da unastrutturaall’avanguardiaè possibile tenerealtoilrendimento, nonostanteil virtuale. Stiamo parlando di televisione del futuro, di internet e di nuovimedia, un anno fasembravaimpossibileanche solo immaginareunarealtàtantolungimirante. Oggiviviamoquestocambiamentoconestremanaturalezza.
Sono previste presentazioni online?
Certo, per diverse tv e siti web, anche se dal vivo è già stato presentato in quasi tutte le televisioni locali e nazionali e se n’è parlato molto anche sui giornali.
Sul mio sito è possibile intercettarle tutte.