Più di 300 banche italiane collegate. 150 prestatori di servizi di pagamento. E 130 milioni di invocazioni API dispositive e informative. Sono i numeri di CBI Globe, la piattaforma RegTech che consente alle banche aderenti, a livello internazionale, di adempiere agli obblighi di compliance dettati dalla PSD2 per il colloquio telematico nello scambio di informazioni e pagamenti con le terze parti.
Oltre la compliance, c’è di più
Essere compliant alla PSD2 non è però sufficiente. Con l’open banking si è infatti aperto un nuovo terreno di gioco, dove banche ma anche soggetti non bancari svolgono un ruolo attivo, «di “chiamante” – osserva Liliana Fratini Passi, Direttore Generale di CBI. Per questo abbiamo sviluppato la funzionalità attiva di CBI Globe, dove le banche possono attivarsi per questo ruolo raggiungendo tutti i conti correnti italiani online e i principali hub europei. Solo le banche che saranno disposte a evolvere il proprio mindset culturale, passando da un approccio passivo all’open banking a un approccio attivo, con una chiara visione di data monetization delle informazioni possedute, potranno creare i presupposti per ampliare i servizi informativi da fornire al mercato, previa remunerazione degli stessi, e raggiungere quindi una visione “open X”».
La monetizzazione del dato
Si conferma dunque il ruolo fondamentale dei dati posseduti dalla banca. «Sono la base per costruire business model innovativi e vincenti – afferma Fratini Passi. Le banche possono infatti monetizzare i dati per offrire servizi digitali integrati, spaziando dal banking a campi attigui: insurance e lending, salute e wellness. La sfida, dunque, è creare ecosistemi intorno ai singoli servizi, innovando in logica collaborativa».
Innovare, collaborando
Esempio concreto di collaborazione innovativa è il lancio del servizio Check IBAN. «Grazie alla collaborazione con PagoPA, da luglio 2020, CBI ha permesso di connettere un ecosistema di oltre 200 banche con la PA, per riconoscere contributi economico-fiscali a cittadini e imprese – racconta Fratini Passi. E, nel contempo, abbiamo aumentato la sicurezza delle transazioni».
Open e beyond banking
L’obiettivo di CBI è quindi offrire servizi e soluzioni tailor made ai propri clienti, proponendo però due percorsi differenti. Uno orientato alla creazione di nuovi servizi di «open banking, come appunto Check IBAN, ma anche aggregazione di conti internazionali, verifica dei titolari di conto, servizi a supporto del processo di KYC tramite lo smart onboarding, funzionalità evolute per lo scambio di informazioni sui portafogli titoli – elenca Fratini Passi – e beyond banking, come il database centralizzato delle fatture anticipate, servizi in grado di semplificare il dialogo tra intermediari finanziari e pubbliche amministrazioni».
Distribuzione di servizi di terzi
E poi il secondo percorso, che vede la «valorizzazione – spiega Fratini Passi – del ruolo della banca come intermediario transazionale nella distribuzione di servizi di terzi: dall’instant insurance e dynamic discounting, fino al personal & business financial management, credit scoring, data enrichment e molto altro».
Continuano le collaborazioni
Il dialogo con le FinTech e le terze parti si fa dunque effervescente. «In questi mesi – conclude Fratini Passi – CBI ha stretto collaborazioni con operatori bancari e non, per lo sviluppo di micro-servizi finanziari evoluti in risposta alle esigenze crescenti della clientela corporate e retail».
Fonte: (https://www.aziendabanca.it/notizie/tecno/cbi-globe-marzo-2021)