Trapela un cauto ottimismo dalle parole del Presidente del Consiglio Mario Draghi, intervenuto in Senato per informarlo del Consiglio europeo che si terrà domani, per quanto riguarda la tassazione dei colossi della tecnologia. Il premier infatti ha esordito dicendo che: “riteniamo che il Consiglio europeo debba procedere verso una soluzione globale e consensuale sulla tassazione digitale internazionale entro meta’ 2021 nell’ambito dell’Ocse, credo sia un apporto possibile grazie alla collaborazione con la nuova Amministrazione Usa”. Il riferimento di Mario Draghi è alle recenti aperture dell’amministrazione Biden di giungere ad una conclusione della diatriba riguardante la web tax. “Si vede una certa quale apertura, disponibilita’, dalla Amministrazione di un Paese che in passato aveva dimostrato completa chiusura sulla possibilita’ di avere una tassa digitale. La presidenza italiana del G20 e’ una occasione particolarmente adatta per farlo”, ha evidenziato Draghi. Il presidente del Consiglio ha ricordato che nel Consiglio europeo verranno trattati anche temi relativi al mercato unico, alla politica industriale e alla digitalizzazione. Su questi, oltre a sottolineare che “difendere l’unicita’ del mercato significa difendere le aziende italiane, che ne beneficiano in grande misura” Draghi ha rilevato che “alcune iniziative di politica industriale comune possono contribuire a rafforzare la capacita’ d’innovazione in Europa, soprattutto in quei settori in cui l’Ue e’ rimasta indietro.
Penso alla crescita di nuove grandi imprese che operino nel settore delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (Ict). Ha ricordato, la ‘bussola digitale’ proposta a Bruxelles “per rafforzare il ruolo dell’Europa nell’economia digitale, in termini di competenze e infrastrutture. Non sara’ facile, visto il divario accumulato con gli Stati Uniti e la Cina. Questo processo richiedera’ profondi cambiamenti nella formazione dei lavoratori, nella cultura degli imprenditori e nei processi della pubblica amministrazione”. Draghi ha sottolineato inoltre la “enorme opportunita'” offerta all’Italia dal programma Next Generation Eu e, riferendosi alla tassazione digitale, ha evidenziato che “lo sviluppo di questi nuovi settori non puo’ prescindere da un’equa distribuzione dei loro proventi?”.