Si va dalla cessione dei crediti commerciali vantati da un’azienda verso i debitori, il cosiddetto Factoring, al Reverse Factoring, che permette ai fornitori di sfruttare il merito creditizio di un cliente per ottenere prezzi più bassi. «Il Supply Chain Finance – scrivono i ricercatori dell’omonimo Osservatorio del Politecnico di Milano nell’ultimo report dedicato al tema – ha raggiunto un livello superiore di sofisticazione e consapevolezza. Una consapevolezza che si è tradotta in una maggiore attenzione alla selezione attenta delle soluzioni da adottare e in una valutazione puntuale del contributo che le nuove tecnologie possono apportare».
Ci sono una serie di strumenti in particolare che hanno vissuto un boost a seguito della pandemia. La digitalizzazione dell’Invoice Trading, meglio noto come anticipo fatture, ad esempio, ha aiutato a generare e strutturare dati inseribili in modo rapido nei sistemi informativi e agevolato i provider nelle verifiche delle fatture, che oggi è possibile gestire completamente on-line grazie a piattaforme di finanziamento digitale dedicate alle imprese. Di fatto, si tratta di una tipologia di finanza alternativa che vede nella cessione delle fatture lo strumento per garantire flussi di cassa continui alle imprese.
La tecnologia ha poi potenziato il Dynamic Discounting, una soluzione che consente il pagamento anticipato da parte del cliente a fronte di uno sconto – proporzionale ai giorni di anticipo – da parte del fornitore sull’importo della fattura. L’innovazione ha consentito di inserire i dati automaticamente nei gestionali, con un ampliamento della finestra temporale di finanziamento anticipato passata in media da 26 a 49 giorni. «Intanto, a livello internazionale è scesa in campo la Blockchain che dopo le prime applicazioni del 2016, ha conosciuto un vero e proprio boom nel 2018 e nel 2019 si è consolidata con molte operazioni di Supply Chain Finance erogate tramite questa tecnologia, con il vantaggio di una condivisione trasparente e in tempo reale delle informazioni e la possibilità di automatizzare processi tramite smart contract», aggiungono dal Politecnico.
Un’altra tecnologia in forte espansione è l’Artificial Intelligence (AI), che permette decisioni consapevoli e in parte automatizzate, rendendo possibile mitigare varie forme di rischio: doppio finanziamento e frode, rischio operativo e rischio di credito. «Nella fase iniziale algoritmi di intelligenza artificiale possono essere utili per scegliere la soluzione più adatta, in quella di implementazione per selezionare e coinvolgere i partner giusti e in quella di adozione per snellire le attività operative, identificando dinamicamente situazioni di rischio», concludono dall’Osservatorio.
La direzione è, in breve, andare verso soluzioni sempre più digitali e, non a caso, fioriscono le fintech dedicate alla Supply Chain Finance. Tra queste startup troviamo Findynamic, Credimi e Workinvoice, solo per citarne alcune.