Nonostante il periodo di crisi pandemica, i volumi dei pagamenti elettronici nel 2020 hanno raggiunto quota 268 miliardi di euro di spesa, con una riduzione di solo -0,7% rispetto al 2019. Tuttavia, è la tecnologia contactless ad aver segnato un forte exploit con una crescita del +29% in un solo anno, arrivando a rappresentare quasi la metà dei pagamenti elettronici. Il numero dei pos attivi registra un +2%, per un totale di 2 milioni e 210mila unità. A fronte dell’entità dello scontrino medio che si è ridotta dai 53,7 euro del 2019 ai 51,7 euro dell’anno scorso, il pagamento elettronico ha invece segnato una frequenza maggiore, pari al +4%.
Questi i dati messi in evidenza oggi nell’evento ‘I pagamenti elettronici nell’era dell’economia digitale’, organizzato da Federmanager e A.p.s.p. (Associazione prestatori servizi di pagamento) con la partecipazione del presidente A.p.s.p., Maurizio Pimpinella, il presidente Federmanager Stefano Cuzzilla, la vice capo del servizio Strumenti e servizi di pagamento al dettaglio della Banca d’Italia, Paola Giucca, e l’avvocato Massimo Giuliano, membro del gruppo di esperti Blockchain presso il ministero dello Sviluppo economico.
Nel corso del dibattito è stata esaminata l’evoluzione degli strumenti digitali che stanno rivoluzionando il sistema delle transazioni, influenzando sia le abitudini di cittadini e consumatori sia le scelte del mondo dell’impresa e del management. Focus centrale dell’iniziativa, il tema delle nuove competenze e dell’apporto che i pagamenti e la trasformazione digitale offrono in termini di semplificazione e opportunità di crescita.
“In un contesto economico e sociale profondamente mutato anche a causa dell’emergenza sanitaria e delle sue implicazioni, i pagamenti elettronici rappresentano un prezioso driver per intraprendere la strada dell’innovazione, della semplificazione, della trasparenza e della crescita delle competenze”, commenta il professor Maurizio Pimpinella, presidente A.p.s.p. “Lo confermano i dati relativi al 2020, -prosegue- che vedono l’ammontare complessivo dei pagamenti elettronici a un livello di poco inferiore a quello del 2019, una crescita generale del numero dei pos e delle transazioni contactless (+29%) e un utilizzo più frequente e per importi ridotti di pagamenti elettronici ed innovativi. Sintomo di maggiore fiducia ed abitudine all’uso delle nuove tecnologie. Ora, è necessario insistere su questo piano e favorire le sinergie tra pubblico e privato e tra istituzioni e imprese affinché sia possibile accrescere e consolidare le competenze digitali di tutti e offrire al Paese una prospettiva di crescita e sostenibilità di medio-lungo periodo”.
“Competenze e semplificazione, grazie alla trasformazione digitale, sono le chiavi per permettere alle imprese di competere”, dichiara invece Stefano Cuzzilla, presidente di Federmanager. “La pandemia ha accelerato molti processi richiedendo ai manager uno sforzo di aggiornamento delle competenze, attraverso il reskilling e il riorientamento, per sostenerne il cambiamento. Questa è l’unica via per permettere al nostro Paese di superare la crisi economica, finanziaria, occupazionale e sociale e di riacquistare fiducia. In questa transizione può giovare l’apporto dei pagamenti elettronici che sono uno strumento sia di inclusione sociale sia di accrescimento delle competenze digitali: dall’ambito pubblico a quello privato”, conclude.
L’incontro è il primo di un ciclo di eventi di formazione e di tavoli di confronto sul tema della digitalizzazione, che dà attuazione all’accordo quadro firmato ad ottobre del 2019 tra Federmanager, l’associazione di riferimento per i manager italiani, e A.p.s.p., che con il suo Centro studi annovera tra i suoi membri i principali player nazionali ed internazionali del settore dell’innovazione, del digitale e delle procedure di incasso e pagamento.