Come è ormai risaputo, dal prossimo 8 febbraio WhatsApp dovrebbe condividere i dati dei propri utenti con Facebook, così da favorire gli inserzionisti pubblicitari a tarare le proprie offerte. L’adesione ai nuovi parametri privacy è obbligatoria pena l’impossibilità di utilizzare lo strumento. Ma vi sono alternative? Scopriamo 5 app di messaggistica alternative e più “sicure” di WhatsApp
1. Signal
Per chi mette la privacy al primo posto Signal è l’ideale. Si tratta dell’app di messaggistica preferita da Edward Snowden. Il sistema usato per proteggere la privacy degli utenti è esclusivo si tratta di una forma di crittografia che permette di inviare messaggi non leggibili da altri e anche di fare chiamate a prova di intercettazione.
Un altro dei vantaggi di Signal è che il numero di cellulare non è collegato al nostro profilo, ma si comporta più come un nickname numerico: viene utilizzato per generare una chiave privata, utilizzata solo per la registrazione dell’account e non per il monitoraggio.
In termini di funzionalità, Signal offre chat individuali, gruppi, chiamate video/audio, messaggi che scompaiono e la possibilità di tenere i nostri messaggi personali lontani dagli occhi indiscreti di amici e familiari.
2. Session
La prima riga dell’informativa sulla privacy di Session è tutta un programma: “Session non sa chi sei, con chi stai parlando o il contenuto dei tuoi messaggi”. Questo significa che l’app non memorizza alcuna informazione identificativa come il nostro indirizzo IP o il numero di telefono, l’ID e-mail o qualsiasi altra informazione che può essere collegata alla nostra vera identità o utilizzata creare un profilo utente. Quindi l’anonimato – teoricamente – è garantito.
Tra i suoi punti di forza c’è anche la frase di sicurezza da memorizzare per proteggere l’account ID (un po’ come le app wallet per le criptovalute).
Come Whatsapp, Session offre la possibilità di fare anche chiamate di gruppo e inviare messaggi vocali senza bisogno di scambiare il numero di telefono: basta un nickname o anche un QR code. Il fatto che sia un messenger crittografato end-to-end, che si concentra sulla riduzione dei metadati sensibili lo rende una delle migliori alternative a WhatsApp nel 2021.
3. Telegram
Non è proprio una novità: già largamente diffusa si calcola che nel 2022 festeggerà il suo primo miliardo di utenti (oggi ne ha circa 400 milioni), conquistati offrendo una serie di opzioni che Whatsapp non prevede. Prima tra tutte poter chattare e parlare al telefono usando un nickname, senza bisogno di scambiare il numero. E in realtà lato utente ci sono diversi vantaggi, come per esempio la possibilità di creare gruppi aperti (fino a 200 mila utenti!), condividere file di grandi dimensioni, ecc. Ma come Whatsapp, in realtà anche Telegram conserva i metadati in forma non cifrata: sui server di entrambe le app resta ben impresso con chi, per quanto tempo e da dove abbiamo comunicato. Cosa che per esempio con Signal non avviene. Inoltre su Telegram la crittografia end-to-end, quella a prova di intercettazione per capirci, funziona solo con le chat segrete. Ad ogni modo, va detto che Telegram adotta un approccio incentrato sulla sicurezza, distribuendo le chiavi di crittografia che detiene in diverse giurisdizioni per scoraggiare qualsiasi richiesta delle agenzie di sicurezza di accedere ai contenuti delle chat. E il fatto che sia stato bandito dai governi di Iran e Russia, per niente entusiasti del fatto che l’app consente comunicazioni sicure, è un punto a suo favore.
4. Threema
Altra app che prende molto sul serio la sicurezza e crittografa tutti i dati, inclusi messaggi, file condivisi e persino aggiornamenti di stato. Non richiede nemmeno di inserire un indirizzo email o un numero di telefono per creare un account. Ciò offre un livello di anonimato ancora più elevato.
Ciò che rende Threema una delle migliori alternative a WhatsApp è il fatto che sia open source, dunque chi vuole può verificarne l’attendibilità in fatto di privacy, e non registri indirizzi IP o metadati che aiutano a tracciare gli utenti o profilarli. Inoltre i suoi server sono in Svizzera, paese particolarmente rigoroso sulla tutela della privacy.
Tuttavia Threema ha uno svantaggio: è poco diffusa, anche per via del fatto che non è gratuita ma costa 4 euro. Soldi ben spesi, va detto, per chi cerca un’app per comunicare in modo protetto con una persona specifica. Meno per chi vuole un messenger diffuso.
5. Wire
Ha il nome di una popolare serie tv crime. E chissà che non sarebbe piaciuto ai suoi protagonisti: Wire è uno dei messenger più sicuri, grazie al protocollo Wire Swiss basato su Signal e permette la registrazione anonima. In secondo luogo, la crittografia end-to-end con la possibilità di sincronizzare le chat crittografate è supportata per impostazione predefinita: ogni messaggio spedito tramite Wire ha una propria chiave che non può mai lasciare i dispositivi degli utenti. Poi supporta le chat di gruppo crittografate (fino a 128 persone) e chiamate in conferenza sicure (fino a 10 persone): il target di Wire più che i piccoli utenti sono infatti le comunicazioni aziendali. Utilizzando la crittografia end-to-end e un modello cloud distribuito fornisce alle aziende messaggistica, chiamate, videoconferenze e la possibilità di condividere file protetti.