Dopo i vari interventi pubblici della Bce e dopo che istituti tradizionali come Banca Generali hanno stretto accordi su temi come blockchain e criptovalute, è nato un intergruppo parlamentare ad hoc. Un progetto promosso da Davide Zanichelli, deputato del Movimento 5 Stelle in Commissione Finanze, che vede già la presenza di una ventina di parlamentari. “Dobbiamo giocare d’anticipo come sistema Paese per assumere un ruolo da protagonisti nel cogliere l’opportunità di un fenomeno, quello delle monete virtuali, che inevitabilmente si imporrà a livello globale”, commenta Zanichelli. “Le valute virtuali, anche grazie a precisi accorgimenti, come il codice sorgente open source, sono riuscite a costituire su internet aspetti di fiducia che le caratterizzano come una delle monete del futuro, al pari e non meno delle valute tradizionali”. Non solo, lo sviluppo della Blockchain, ossia di un registro condiviso che garantisce la scarsità delle criptovalute senza la necessità di avere terze parti che operino da garanti e intermediari, “è un altro fattore che fa prevedere una vera e propria rivoluzione nel futuro prossimo”, aggiunge l’esponente grillino.
Due giorni fa, il Ministero ucraino per la trasformazione digitale ha firmato una lettera d’intenti con Stellar Development Foundation per costruire un “ecosistema di risorse virtuali e valuta digitale nazionale dell’Ucraina”, sfruttando la blockchain di Stellare. La Banca nazionale ucraina sta studiando la possibilità di implementare il concetto di Central Bank Digital Currency dal 2017 e la partnership con Sdf rappresenterà il punto di partenza su cui costruire un sistema di valuta virtuale nazionale, almeno secondo quanto detto da Oleksandr Bornaykov, viceministro per la trasformazione digitale.
Sempre nei giorni scorsi l’autorità statunitense di regolamentazione bancaria (Occ) ha pubblicato una lettera interpretativa con cui stabilisce che le banche commerciali possono utilizzare le blockchain (la primogenita e più usata è quella del bitcoin) per archiviare o convalidare i propri pagamenti, usandole come camere di compensazione.
E forse non è un caso che dal maggio scorso a guidare l’Occ sia Brian Brooks, che dal 2018 alla sua nomina da parte del segretario al Tesoro, Steven Mnuchin, è stato il capo dell’ufficio legale di Coinbase, la più grande borsa di criptovalute al mondo. Evidentemente il peso dell’industria cripto sta crescendo anche a livello politico, tanto da riuscire a imporre un esponente del settore in una carica così importante.