PagoPA non deve essere l’unica piattaforma. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha formulato osservazioni sulla disciplina delle modalità di pagamento alle Amministrazioni Pubbliche che, soprattutto per quanto riguarda l’identificazione dei metodi di versamento veicolati attraverso la piattaforma PagoPA e la tempistica di attuazione, è stata oggetto di modifiche, deroghe e proroghe che hanno creato incertezza nei soggetti coinvolti.
L’Autorità presieduta da Roberto Rustichelli ha rilevato che, nonostante il Codice dell’Amministrazione Digitale preveda un obbligo generalizzato di utilizzo esclusivo della piattaforma PagoPA, le relative linee Guida precisano che si possano affiancare anche altri metodi di pagamento, tra cui la domiciliazione bancaria. Allo stesso tempo il Decreto Rilancio ha previsto che gli enti territoriali possano addirittura premiare” i cittadini che per i pagamenti s’avvalgano della domiciliazione bancaria, applicando una riduzione fino al 20% dell’aliquota. Inoltre, ci sono state deroghe e proroghe relative al giorno di decorrenza dell’obbligo, che è stato dapprima prorogato al 30 giugno 2020 e poi al 28 febbraio 2021. “Un quadro del genere”, hanno puntualizzato dall’Autorità, “ha generato incertezza nelle Amministrazioni Pubbliche, tanto che alcune, anche importanti dal punto di vista demografico, hanno ristretto al solo sistema PagoPA le modalità ammesse per i pagamenti escludendo, ad esempio, la domiciliazione bancaria per il pagamento di tasse come la Tari.