di Ruggero Alcanterini
Insomma, diciamocela tutta e fino in fondo: forse il dottor Jekyll è stato troppo buono e Mister Covid quanto meno pestifero, allungando intanto la sua ombra verso il 2021. “Giuseppi” si è affrettato a preannunciare una proroga di quattro mesi per emergenza virale e Donald ha subito sintonizzato il suo “twett”, dichiarandosi positivo e in quarantena con Melania. Il prezzo del petrolio ha fatto immediatamente un tonfo, con somma “gioia” degli sceicchi impoveriti e indifferenza dei consumatori, uccisi dalle accise da tempo immemorabile. Non avevamo ancora finito di ridere o piangere sul confronto tra Trump e Biden, che Mister Covid ci ha messo del suo, ipotizzando un equo contagio e suggerendo spaziamento e mascherina a tempo indeterminato per il resto del mondo, senza fare sconto ai potenti. Del resto, essere “dio in terra”, fregarsene e beffeggiare batteri e virus, dal vaiolo, alla peste, al colera, alla Spagnola, all’AIDS, al Corona, non ha salvato faraoni, imperatori, re, artisti, poeti, filosofi, da Ramsete V a Marco Aurelio, da Giustiniano I a Luigi XV, da Giorgione a Tiziano, da Leopardi ad Apollinaire a Rostand, a Weber, a Sepulveda. Adesso siamo definitivamente avvisati e come dice il proverbio “mezzi salvati”.