di Fabrizio Vedana
Il pericolo che la criminalità approfitti della crisi economica causata dalla pandemia da Covid-19 per riciclare i proventi di attività illecite appropriandosi di imprese in crisi e addirittura tentando di attingere alle ingenti dosi di risorse finanziarie che i Governi di tutto il mondo stanno iniettando nell’economia reale, è estremamente attuale e concreto.
E’ quindi importante che venga istituito, senza ulteriore ritardo, il Registro dei Titolari Effettivi previsto dall’art. 21 del Decreto legislativo 231/2007.
Il corretto e diligente adempimento degli obblighi antiriciclaggio e contro il finanziamento del terrorismo costituisce un primo, fondamentale, presidio per prevenire il dilagare dei suddetti fenomeni criminali.
In tale ottica, AssoAML-CFT, primo “centro aggregativo trasversale di riferimento” per la comunità dei soggetti obbligati e degli esperti di normativa antiriciclaggio e contrasto al finanziamento del terrorismo, ritiene indispensabile che il suddetto registro venga istituito quanto prima al fine di rendere concretamente più efficiente ed efficace il presidio preventivo AML, quale baluardo a difesa della legalità.
Per di più la sanzione amministrativa pecuniaria di cui all’articolo 2630 del codice civile (compreso tra i 103 e i 1032 euro) attualmente prevista dalla legge antiriciclaggio per coloro che non forniscono i dati richiesti per popolare correttamente il suddetto Registro dei Titolari Effettivi risulta, precisa la stessa associazione, assolutamente inadeguata a garantire l’effettivo adempimento del citato obbligo.
In considerazione di quanto sopra, Asso-AML-CTF, per mezzo dei membri del proprio Consiglio Direttivo, ha presentato una petizione, ai sensi dell’articolo 50 della Costituzione italiana, alla Camera dei Deputati e al Senato della Repubblica, chiedendo l’urgente e non più prorogabile istituzione del Registro dei Titolari Effettivi (l’originario termine entro il quale il registro avrebbe dovuto essere istituito è scaduto il 4 luglio scorso) e, al contempo, la previsione di misure efficaci, proporzionate e dissuasive, anche sul piano penale, per coloro che, chiamati a comunicare, ai sensi dell’articolo 21 del D. Lgs. 231/2007, le informazioni sui titolari effettivi, omettano tale adempimento o forniscano dati falsi o non completi.
Nella petizione si chiede, inoltre, che i soggetti obbligati siano tenuti a valutare attentamente – anche in termini di più elevato rischio AML/CTF – le operazioni con enti che abbiano posto in essere tali violazioni.
Asso-AML-CTF ha precisato, per bocca dello stesso Consiglio Direttivo, che un’analoga petizione sarà presentata al Parlamento Europeo per sollecitare l’immediata istituzione del suddetto Registro in tutti gli Stati membri, così come previsto dalla Direttive 2015/849 e 2018/843 e attuare poi la prevista condivisione, da parte dei soggetti legittimati, delle informazioni in essi contenute.