Il 2019 è stato un anno complicato per la sicurezza cibernetica nell’area europea. Secondo il report “The changing Face of cyber claims” di Marsh, attiva nell’intermediazione assicurativa e nella consulenza sui rischi, realizzato in collaborazione con Cms, organizzazione integrata e multi-giurisdizionale di studi legali, nello scorso anno e’ stato registrato un incremento dell’83% nelle notifiche di sinistri cyber standalone nell’Europa continentale.
Il report non fornisce solo una fotografia relativa alla situazione delle violazioni nello spazio cyber ma offre anche alle imprese dei suggerimenti sul modo in cui possono sopperire alle perdite causate da tali attacchi.
Due terzi (67%) delle perdite sono risultato di attacchi cyber, mentre gli eventi legati ai ransomware raggiungono il 14%, in crescita del 100% rispetto al 2018. Mentre gli attacchi diventano sempre piu’ sofisticati, i lunghi periodi di interruzione dell’attivita’ di business, che possono durare anche diverse settimane, comportano che il 71% dei costi associati ai sinistri cyber sia legato alle spese per l’assistenza e il ripristino dell’infrastruttura core. La ricerca evidenzia che i settori che registrano la maggiore incidenza di sinistri sono le financial institution, con un quinto (21%) dei sinistri registrati nel 2019, il manufacturing (13%) e le aziende che operano nell’ambito communication, media e technology (9%). Mentre il cyber crime, e soprattutto gli attacchi ransomware, aumentano sia a livello di numero e di sofisticazione, “in tutta la region Continental Europe le organizzazioni si trovano sempre piu’ esposte al rischio di business interruption e a crescenti costi di gestione. Di conseguenza, sono sempre di piu’ le aziende che acquistano polizze cyber per disporre di un livello crescente di protezione, soprattutto alla luce delle conseguenze indirette legate alla pandemia da Covid-19, come l’incremento significativo del remote working”, ha detto Jean Bayon de La Tour, Head of Cyber di Marsh Continental Europe. Le informazioni fornite dalle organizzazioni in merito alle notifiche di violazione possono essere utilizzate per supportare le indagini e le decisioni esecutive: “Secondo il CMS Enforcement Tracker, che tiene traccia delle sanzioni annunciate pubblicamente ai sensi delle disposizioni del GDPR, il 25% circa delle sanzioni e’ legato alla mancanza di adeguate misure di sicurezza”, ha detto Chris Watson, Global Head of the Technology, Media and Communications Group, Cms. La quarantena ha svelato in tutta Europa, ma anche nel resto del mondo, la necessità di migliorare drasticamente i sistemai di sicurezza, così come le semplici abitudini di ciascuno di noi che spesso affrontiamo tali temi con eccessiva leggerezza, esponendo noi stessi e ciò che ci sta a cuore a importanti pericoli.