Arriva l’assistente fiscale virtuale. Per rendere più semplice il rapporto tra fisco, contribuenti e professionisti, è allo studio un sistema di relazione con l’utenza a distanza. Sulla strada della digitalizzazione arrivano anche gli atti catastali. Fari puntati su chi ha tentato frodi sui contributi Covid e riscossione più remunerativa. Sono queste alcune indicazioni che arrivano dall’atto di indirizzo di politica fiscale, pubblicato ieri sul sito del ministero dell’economia e firmato da Roberto Gualtieri. Per migliorare e semplificare i rapporti tra fisco e contribuenti, inclusi gli ordini professionali, il ministero punta a potenziare i servizi telematici, con l’introduzione di un nuovo sistema di relazione con l’utenza “a distanza” e attraverso gli strumenti di messa a disposizione dei dati finalizzati alla facilitazione e razionalizzazione degli adempimenti. Il servizio trova spunto dallo smart working per evitare affollamento agli sportelli e negli uffici favorendo le relazioni a distanza mediante pc o smartphone. Il governo punta infatti a digitalizzare il più possibile la pubblica amministrazione estendendo i servizi di competenza del Mef anche agli atti di competenza dell’Agenzia del Demanio e dei Monopoli, oltre che alle Dogane. Insomma, ben presto non vedremo più commercialisti e consulenti lasciare l’ufficio con la borsa dei documenti in mano per recarsi agli sportelli, così come sarà più semplice per l’utente collegarsi direttamente in chat con l’assistente virtuale per ricever informazioni. Massima attenzione anche su chi ha tentato frodi sui contributi Covid e riscossione più remunerativa. Si punta anche alla progressiva dematerializzazione dei modelli di dichiarazione, anche con riferimento agli atti di aggiornamento immobiliare. Sul tasto dolente delle scadenze fiscali (si veda altro articolo in pagina) nel documento si prende, nero su bianco, l’impegno di un calendario strutturato delle scadenze fiscali. Riprende quota anche l’intenzione, dopo l’esperienza della dichiarazione precompilata per dipendenti e pensionati, di avviare la dichiarazione precompilata anche per quanto riguarda l’Iva. Se da un lato la strada del recupero dell’evasione passa anche attraverso le lettere di compliance, a fronte dell’emergenza Covid saranno sospese per il 2020 e riprenderanno a partire dal 2021. L’idea è anche quella di de materializzare tutti i documenti, i moduli fiscali, favorendo maggiormente l’utilizzo della posta elettronica e della pec in maniera tale da apportare ulteriori risparmi di spesa. La pec, in particolare, è un asset digitale che sta facendo risparmiare all’Italia 4 miliardi di euro all’anno e che farà tagliare nel 2022 fino a 120 mila tonnellate di emissioni di CO2 . L’utilizzo della posta elettronica consente quindi, non solo la riduzione dell’inquinamento, ma anche degli spazi d’archiviazione dati fisici e dei tempi di attesa per l’evasione delle richieste.
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