Domani potrebbe essere un giorno da ricordare in ambito UE e non solo. La Commissione europea, infatti, presentera’ un ‘pacchetto’ di iniziative per una stretta all’azione di contrasto dell’evasione fiscale. Secondo quanto indicato dal Financial Times, l’idea e’ di verificare la possibilita’ di usare l’articolo 116 del Trattato UE per ridurre lo spazio di manovra delle multinazionali di utilizzare i regimi di tassazione delle imprese a loro favore, identificando alcuni schemi fiscali nazionali come fattori di distorsione del mercato interno. Cio’ richiederebbe il ricorso alla maggioranza qualificata degli Stati membri e non a un voto all’unanimita’. Si tratta di una eventualita’ mai usata finora nella UE. La questione acquisisce un rilievo politico indubbio anche nel quadro del negoziato sugli strumenti finanziari per il rilancio economico: l’Olanda, alla guida del fronte dei ‘frugali’ che punta a un ridimensionamento di Next Generation EU e a una stretta sorveglianza sull’attuazione dei programmi nazionali di rilancio, e’ uno dei Paesi che piu’ difende lo spazio di manovra interno per favorire l’insediamento delle multinazionali. Posizioni identiche hanno il Lussemburgo o l’Irlanda. Una posizione che cozza, invece, con quella di altri Paesi (tra cui l’Italia) che già si sono esposti, ad esempio, con la tassazione dei big tech.
Stando a Ft si tratta di un progetto ‘in una fase molto precoce’ che ha come obiettivo ‘di identificare alcuni regimi fiscali nazionali concorrenziali come distorsioni del mercato unico’.