L’indice di digitalizzazione dell’economia e della societa’ Ue colloca l’Italia al 25o posto fra i 28 Stati membri. E’ quanto emerge dalla relazione pubblicata dalla Commissione europea secondo cui, pero’, i dati precedenti la pandemia indicano che il Paese e’ in una buona posizione in termini di preparazione al 5G, in quanto sono state assegnate tutte le bande pioniere e sono stati lanciati i primi servizi commerciali. L’indice Ue misura le prestazioni e la competitivita’ digitale degli Stati membri e della Ue.
Se l’Italia e’ ‘molto avanti’ sul fronte del 5G, e’ in ritardo in termini di diffusione delle reti ad altissima capacita’. E i risultati conseguiti ‘sono limitati per quanto riguarda le competenze digitali e la digitalizzazione delle imprese, cosi’ come resta modesto l’uso dei servizi pubblici digitali’
La Commissione indica che in Italia sussistono carenze significative per quanto riguarda il capitale umano. Rispetto alla media Ue, l’Italia registra livelli di competenze digitali di base e avanzate molto bassi. Anche il numero di specialisti e laureati nel settore tlc e’ molto al di sotto della mediaE. Queste carenze in termini di competenze digitali si riflettono nel modesto utilizzo dei servizi online, compresi i servizi pubblici digitali. Solo il 74% degli italiani usa abitualmente Internet. Sebbene il Paese si collochi in una posizione relativamente alta nell’offerta di servizi pubblici digitali (e- government), il loro utilizzo rimane scarso. Analogamente, ‘le imprese italiane presentano ritardi nell’utilizzo di tecnologie come il cloud e i big data, cosi’ come per quanto riguarda l’adozione del commercio elettronico’
La Commissione segnala che nel 2019 a livello politico e’ cresciuta l’attenzione verso il potenziamento della digitalizzazione dell’economia e della societa’ italiane. L’anno e’ stato contrassegnato dal lancio di nuove iniziative e, in particolare, dall’istituzione di un nuovo mlinistero per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione, con funzioni di coordinamento. Lo scorso dicembre e’ stata presentata la strategia “Italia 2025”, un piano quinquennale che pone la digitalizzazione e l’innovazione al centro di “un processo di trasformazione strutturale e radicale del Paese”. Il ritmo di attuazione dei grandi progetti di digitalizzazione della pubblica amministrazione e’ aumentato significativamente nel 2019. Un nuovo piano triennale per l’informatica nella Pubblica Amministrazione ha definito un elenco esaustivo di obiettivi per i prossimi anni, con il fine di promuovere la trasformazione digitale dell’amministrazione italiana e di guidare la diffusione delle tecnologie digitali. Per quanto riguarda la digitalizzazione delle imprese, il governo ha rinnovato il piano nazionale “Impresa 4.0” e ha lanciato il piano “transizione 4.0”, con una maggiore attenzione all’innovazione, agli investimenti verdi e alla partecipazione delle PMI. Inoltre nel marzo 2020 il governo ha varato il fondo nazionale innovazione, che ha una dotazione finanziaria di partenza di 1 miliardo di EUR e opera sulla base di metodologie di venture capital per sostenere gli investimenti nelle imprese innovative. Infine nel 2019 il governo ha avviato i lavori su due nuove strategie nazionali, una sull’intelligenza artificiale e l’altra sulla blockchain, con il sostengo di gruppi di esperti dell’industria, del mondo accademico e delle parti sociali. Viene segnalato anche che sono state introdotte procedure semplificate per agevolare l’acquisto di beni e servizi informatici da parte delle pubbliche amministrazioni. E che diverse iniziative hanno riguardato l’uso dei dati per contrastare la pandemia. I Paesi piu’ competitivi dal punto di vista digitale sono Finlandia, Svezia e Danimarca. In coda dopo l’Italia, Romania, Grecia e Bulgaria.