di Maurizio Pimpinella
A fine 2019, sull’onda dell’approvazione della legge di bilancio, del collegato decreto fiscale e di un sentimento generale che sembrava aver finalmente posto la questione al centro del dibattito pubblico, avevamo azzardato dicendo che il 2020 sarebbe stato l’anno dei pagamenti elettronici. Ovviamente, eravamo ben lungi dall’immaginare, il 30 dicembre scorso, quello che sarebbe successo a partire da metà gennaio in poi, coinvolgendo così pesantemente il nostro Paese, tuttavia, oggi, confermiamo con forza quanto affermato allora. Il 2020 sarà l’anno dei pagamenti elettronici.
Probabilmente, per raggiungere una società del tutto priva di transazioni in contanti ci vorrà ancora tempo, maggiore consapevolezza e una più diffusa familiarità con gli strumenti di pagamento digitali da parte della popolazione, tuttavia, ciò che stiamo vivendo ha dato un’ulteriore spinta a questa nostra convinzione.
Entrando a piccoli passi – seguendo la road map tracciata ieri dal Presidente del Consiglio Conte – in quella che viene definita la fase due dell’emergenza sanitaria ed economica, il ruolo dei pagamenti elettronici diventerà ancora più centrale e fa piacere che a noi, che da sempre ci battiamo per la loro diffusione, si aggiungano anche altre associazioni di categoria consapevoli del valore civile, sociale e sanitario che questi strumenti rappresentano da sempre.
La crisi apre alla necessità di responsabilizzarci sul futuro del denaro e delle interazioni digitali tra individui.
Se, ormai, è di fatto dimostrato – come da tempo suggerito dall’OMS – che monete e banconote possano essere degli efficienti vettori di contagio, è ovvio che anche i rapporti sociali e commerciali nel corso della fase due, già incentrati sul mantenimento delle norme di distanziamento sociale, debbano coinvolgere anche un rapporto più attento con la gestione del denaro.
Come, ad esempio, suggerito anche da FIPE, la Federazione Italiana dei Pubblici Esercizi, all’interno di un dettagliato memorandum realizzato in vista della riapertura delle attività commerciali al dettaglio, di bar e ristoranti prevista al momento per il 1 di giugno, tra le varie misure di distanziamento e di precauzione nello svolgimento dell’attività è stata fortemente suggerito l’utilizzo dei pagamenti elettronici – nel caso dei ristoranti direttamente al tavolo – essendo questi considerati di gran lunga più sicuri rispetto alla gestione di monete contanti. Nel frattempo, proprio allo scopo di incentivare il ritorno ai consumi presso i pubblici esercizi, FIPE e Nexi hanno avviato una collaborazione volta alla realizzazione dei cosiddetti ristobond. Un’iniziativa mutuata dagli Stati Uniti che ha già dimostrato il suo valore.
I dati ora disponibili, ci confermano che i pagamenti elettronici nel 2020 sono destinanti a crescere probabilmente oltre le attese. Per far sì che questo cambiamento da contingente diventi strutturale è necessario procedere con una grande opera di sensibilizzazione e informazione, affinchè le abitudini e le competenze acquisite nel corso di queste settimane si consolidino e diventino proprie di ciascun consumatore. Se una parte significativa di consumatori – tra quelli più esperti – infatti, accrescerà ancora l’utilizzo degli strumenti di pagamento elettronico a seguito dell’esperienza vissuta, è probabile che, una volta passata l’emergenza, per quelli meno abituati ci sia un ritorno alle vecchie usanze. L’imperativo, già a partire da ora, è sostenere questi ultimi così da dare loro il supporto di cui necessitano.
I prossimi anni saranno dominati dalla nuova tecnologia che ora correrà ancora più rapidamente; con essa ci saranno importanti riflessi per quanto riguarda la tutela dei diritti, della privacy e della democrazia argomenti con cui dovremo sempre più confrontarci con l’incedere delle nuove tecnologie.
Attraverso formazione ed informazione digitale e finanziaria eviteremo di lasciarci alle spalle milioni di invisibili incapaci di vivere e lavorare nel mondo che va formandosi e a contribuire alla rinascita del nostro Paese che non potrà prescindere dal rilancio del digitale e dei pagamenti elettronici.