di Francesca Rossetti
BiBop Gresta è un avveniristico imprenditore già famoso in tutto il mondo per il treno del futuro, Hyperloop, che presto sarà una realtà anche per il nostro Paese: a lui la parola.
Chi è biBop Gresta e come nasce l’idea di Hyperloop?
“Mi chiamo Bibop Gresta, e sono un imprenditore seriale. Ho venduto la mia prima startup per svariati miliardi di lire quando avevo 28 anni a Telecom Italia. Nel 2013, in California ho fondato Hyperloop Transportation Techologies, insieme ad altri soci.
Hyperloop è un’idea molto vecchia, nata lo scorso secolo e riportata alla ribalta da Elon Musk con un White Paper nel 2013. Il concetto è semplice e geniale: prendi una capsula piena di persone, la metti dentro un tubo, togli l’aria dal tubo così non c’è attrito, a questo punto puoi muovere la capsula dal punto A al punto B a quasi la velocità del suono utilizzando pochissima energia.
Erano passate poche settimane dall’uscita del white paper, pubblicato volutamente in Open Source per dare la possibilità a chiunque di svilupparlo, quando abbiamo deciso di sviluppare questa tecnologia con il metodo del crowdsourcing, un modello per cui esperti e professionisti esterni a un’azienda dedicano il loro tempo alla progettazione e realizzazione di un’idea in cambio di Stock Options della società. Dovevamo raccogliere cervelli, non soldi. Nei primi tempi 100 scienziati e ricercatori avevano scelto di lavorare in questa modalità ad Hyperloop, in cambio di stock option. Ora sono diventati 800 da 42 paesi del mondo. Ho condotto HyperloopTT come Presidente fino a gennaio di quest’anno, quando ho deciso di lasciare l’incarico sul mercato globale per seguire in prima persona la startup di una nuova società Hyperloop Italia, completamente autonoma dall’americana, ma che ha acquisito in esclusiva tutte le tecnologie Hyperloop per implementarle in Italia.
Da gennaio abbiamo dato l’avvio della IV Rivoluzione Industriale e siamo pronti a trasferire la tecnologia Hyperloop per dare nuovo impulso all’economia del nostro Paese.”
In quali città è già attivo o lo sarà a breve e come è possibile ridurre i tempi di percorrenza di molte ore?
“Il primo progetto full scale si trova in Francia a Tolosa, ed è in attuale fase di collaudo e di testing. Abu Dhabi invece rappresenterà la prima tratta commerciale al mondo.
Per quanto riguarda l’Italia, il primo studio di fattibilità verrà effettuato sulla tratta Milano Malpensa-Cadorna e prevede una riduzione dei tempi di percorrenza che diventeranno da 45 minuti a meno di 10 minuti. Relativamente ai tempi di percorrenza, essi saranno ridotti in quanto le capsule, mediante un sistema di lievitazione magnetica passiva, viaggiano all’interno di un tubo senza attrito. La levitazione magnetica passiva e il motore lineare elettrico, combinato ad un sistema dove l’aria all’interno del tubo è stata rimossa, consentono alle capsule di muoversi velocemente limitando al minimo l’attrito. Tutto questo utilizzando una frazione dell’energia usata dai metodi tradizionali. In questo modo si potrà raggiungere una velocità inimmaginabile fino ad ora, e il tutto in maniera più rapida, economica e sicura rispetto ai mezzi di oggi.
L’Italia presenta una situazione unica e diversa rispetto a tutti gli altri paesi: noi possiamo correre al lato delle autostrade e delle ferrovie dove sono presenti dei corridoi larghi 20 mt che noi abbiamo già soprannominato “corridoi Hyperloop”. Sotto questo aspetto l’Italia potrebbe rappresentare un kick start del network Hyperloop europeo.”
Quali differenze estetiche presenta Hyperloop rispetto al treno classico e come è strutturato all’interno?
“La principale differenza è la struttura. Abbiamo lavorato con le principali aziende del mondo nel campo dei materiali. Grazie all’utilizzo di cemento ad alta performance di nuova generazione, i nostri viadotti sono più resistenti, più sicuri e con il 3D printing è possibile modellarli con un design adattivo. Siamo in grado cioè di implementare una diversa struttura in base al luogo dove e’ realizzata. Ciò significa che in contesti diversi avrà forme e funzioni diversi. In alcuni climi abbiamo incluso sistemi di desalinizzazione, sistemi per la raccolta dell’acqua, banda larga, ripetitori cellulari 5G, giardini verticali e sistemi aeroponici di nuova generazione.
La navicella che ospita i passeggeri inoltre si costituisce di un’unica capsula, dalle sembianze decisamente futuristiche, in grado di viaggiare ad una velocità di circa 1.223 chilometri all’ora. È un gioiello di tecnologia. Realizzata in soli 8 mesi da Airtificial, partner di AirBus, la capsula e’ fatta per l’80% in fibra di carbonio, contro il 60% degli aerei più moderni.
Nei momenti di picco, le capsule partiranno ogni 40 secondi: ogni capsula, che potrà ospitare dalle 20 alle 40 persone, verrà inviata alla destinazione desiderata indipendentemente dalle altre. Non si tratta quindi di convogli come quelli dei treni, ma appunto di singoli vagoni che come un ascensore ti porteranno al piano desiderato.
La lunghezza di ogni singola capsula è di poco più di 30 metri. La previsione è quella di trasportare fino a 24 milioni di persone a tubo, possiamo mettere fino a 7 tubi sulla stessa infrastruttura.
La vera innovazione però sta nel reset del concetto di passeggero: ci sarà un’eliminazione delle classi.
Non esisterà un biglietto ma si utilizzerà il sistema biometrico, quindi per viaggiare non avrai bisogno di nient’altro che della tua biometria – uno smart contract verrà attivato, e, una volta riconosciuto dal sistema, il “contratto” definirà in quel momento le cose di cui hai bisogno. Quando andiamo a lavorare abbiamo bisogno di cose diverse di quando torniamo dal lavoro, oppure rispetto a quando stiamo viaggiando per motivi turistici. Hyperloop sarà in grado di fornirti i contenuti di cui hai bisogno nel momento in cui ne hai bisogno.
Visto il costo del passeggero molto basso, (non avendo il viaggio intero un costo molto elevato) noi possiamo ipotizzare (ma sottolineo che solo uno studio di fattibilità ci può dire quanto costa) basandoci sugli studi già effettuati in altri paesi, che il costo del passeggero medio va dai 4 ai 12 dollari, come media. Per l’ Italia è ancora presto per definirlo, aspettiamo i risultati dei primi studi fattibilità.”
Quali servizi e attività è possibile svolgere durante il viaggio?
“Negli ultimi anni abbiamo lavorato su una nuova generazione di tecnologie per l’intrattenimento. Sono tecnologie che partono dalla centralità dell’essere umano e da come quest’ultimo interagisce con le stesse. I nostri vagoni implementano tecnologie di Augmented Windows (finestre aumentate). Al posto delle classiche finestre, infatti, abbiamo schermi televisivi ad altissima definizione in grado di mostrarti una versione aumentata della realtà. Per alcuni saremo in grado di visualizzare il semplice viaggio dal finestrino, ma l’utente avrà la possibilità di cambiare canale e di ritrovarsi nel futuro, o nel passato, oppure potrà usufruire di uno degli innumerevoli servizi progettati appositamente per lui.”
Hyperloop ed il risparmio energetico ed ecologico
“Hyperloop è un sistema sicuro, efficiente e veloce. Ma la velocità non è la cosa più interessante, ma il fatto che il progetto preveda che l’infrastruttura non ingombri il terreno, la sua sostenibilità ambientale, la completata autonomia energetica attraverso sistemi tecnologici di produzione di energia da fonti rinnovabili, nonché il suo disegno adattivo che si può integrare non solo ai differenti climi ma a diverse tecnologie.
L’utilizzo di sistemi geotermici, sistemi rigenerativi, super cemento ad alta performance insieme ad una combinazione di pannelli solari, energia eolica, cinetica, freni rigenerativi e energia geotermica ci permetteranno di riuscire a produrre più energia di quella che consumiamo.
Hyperloop è disegnato sia per trasporto merci che passeggeri e le infrastrutture sono dotate di sistemi di isolatori sismici che garantiscono la resistenza fino a intensità di 9.2 della scala Richter.”
Quanto costa ogni treno e dove viene realizzato?
“Il costo di Hyperloop per l’Italia sarà definito al meglio, analizzando i risultati dei singoli studi di fattibilità che si realizzeranno sul territorio, il costo naturalmente varierà secondo diversi fattori determinati dalla differenza geomorfologica del nostro Paese. Cercheremo il più possibile di utilizzare aziende locali per la costruzione di Hyperloop in Italia.”
La startup Hyperloop aprirà a breve un centro di ricerca: dove nascerà e di che cosa si occuperà?
“L’obiettivo di Hyperloop Italia è l’apertura di uno o più centri di ricerca territoriali dove poter andare a lavorare con le Università e con partner locali, ovviamente, visto che il fine è anche quello di valorizzare le competenze della Regione in cui viene fatto lo studio di fattibilità.Pensiamo allo sviluppo di centri di ricerca sulla mobilità e sullo sviluppo della IV rivoluzione industriale.”
Quali saranno i partner di Hyperloop Italia?
“È stato firmato con FNM primo studio di fattibilità, sulla tratta Milano Malpensa – Cadorna. Numerosi sono i soggetti pubblici e privati con cui stiamo dialogando per poter instaurare rapporti di partnership su questa iniziativa che rivoluzionerà il modo di spostarsi in Italia. Sono molti i partner industriali che stanno già collaborando al progetto. A questo proposito stiamo per lanciare il primo Partnership Program di Hyperloop Italia rivolto a quei partner italiani che aspirano a contribuire alla realizzazione di Hyperloop in Italia.”
I treni giapponesi sono sul modello di Hyperloop?
“La parola Maglev è in realtà la combinazione delle parole “magnetico” e “levitazione”. Nei treni tradizionali, la levitazione magnetica , o EDS, o fluttuazione del treno, viene raggiunta attraverso l’uso di un sistema di sospensione elettrodinamico attivo. Le stesse forze magnetiche che sollevano il treno lo spostano anche in avanti e lo mantengono al centro dei binari. I treni superveloci giapponesi, i cosiddetti treni Maglev, funzionano grazie al principio della levitazione magnetica attiva, al contrario di Hyperloop che sfrutta un sistema di levitazione passiva. La differenza è abissale, in quanto i treni “tradizionali” hanno bisogno di enormi dispendi di energia consumata in maniera costante per permettere la levitazione del treno. Questi sistemi necessitano di elettrificazione costante lungo tutta la superficie del tracciato facendo levitare in maniera spropositata i costi di costruzione e di mantenimento. Hyperloop Italia invece ha l’esclusiva per la tecnologia di levitazione passiva, che sfrutta un brevetto militare inventato in California negli anni 90 dal Lawrence Livermore National Lab e poi acquisita da Hyperloop TT nel 2015. Questa tecnologia permette di ottenere la levitazione passiva semplicemente utilizzando magneti di neodimio posizionati sotto alla capsula in grado di attivarsi attraverso il solo movimento della capsula stessa. Il risultato è un sistema sicuro ed efficiente ad altissime prestazioni.”