L’Autorità Federale di Supervisione Finanziaria (BaFin), in Germania, tramite un comunicato stampa, ha riconosciuto ufficialmente le criptovalute come strumenti finanziari legali – dette anche “rappresentazioni digitali di valore”-. Queste sono regolamentate da 5 punti chiave (Non sono emesse né garantite da alcuna banca centrale o istituto pubblico; non hanno lo status legale di valuta o moneta; possono essere usati da individui o organismi legali come strumento di scambio o pagamento; servono a scopo di investimenti; possono essere trasmessi, conservati e scambiati elettronicamente), in modo tale che questa nuova moneta possa esser considerata tale e gli sia riconosciuto un valore, sebbene non siano stati emessi da enti pubblici o banche centrali.
La nuova normativa, approvata dal Parlamento tedesco ed entrata in vigore a partire da gennaio 2020, si va ad aggiungere alle disposizioni già avviate dalla normativa europea in materia di antiriciclaggio, ovvero la AMLD5 -Quinta Direttiva Antiriciclaggio- a cui hanno aderito 28 stati membri.
Il benestare dell’Autorità tedesca a questa nuova moneta di scambio, in aggiunta, arriva dopo le varie e pungenti richieste da parte di 40 istituti finanziari, tra cui la Solaris Bank, che intendono avviare servizi di criptovalute ai propri clienti, non prima di aver fornito indicazioni per i requisiti di licenza.
È stato fatto chiaro nell’opuscolo pubblicato direttamente dall’autorità che, per operare tramite criptovalute, per qualsiasi azienda (exchange, banche, fornitore di servizi finanziari) è necessaria la previa autorizzazione scritta della BaFin, indipendentemente da chi offra il servizio. Nel caso delle società che già operino tramite le criptovalute, è imprescindibile che siano in regola dal novembre 2020 e le società che abbiano l’intenzione di iniziare ad utilizzarle per il proprio business dovranno ottenere una licenza apposita direttamente dall’autorità.
La BaFin, inoltre, ha chiarito tramite un’amplificazione della definizione di asset crittografico, che la differenza fra token utilizzati per pagamenti e security token consiste nel valore degli stessi, ovvero che i security token non vengono considerati dei veri e propri titoli azionari dalla legge tedesca, ma possono essere trasferiti e scambiati ai sensi della EU Prospectus Regulation. Perciò, in date circostanze le aziende non autorizzate alla detenzione di titoli tradizionali possono conservare i security token per conto di terzi.