Il Consiglio Europeo riunitosi il 18 febbraio ha adottato un insieme di norme con lo scopo di semplificare l’individuazione delle frodi fiscali nelle operazioni di acquisto online dall’estero.
Le nuove norme modificano le previsioni relative alla direttiva IVA introducendo un nuovo obbligo per i prestatori di servizi di pagamento: conservare la documentazione sui pagamenti transfrontalieri relativi al commercio elettronico per tre anni.
I dati saranno poi messi a disposizione delle autorità fiscali nazionali, rispettando le norme in fatto di sicurezza informatica e privacy.
Le norme entreranno in vigore a partire dal 2024.
Lo scopo della nuova direttiva è quello di tenere maggiormente sotto controllo il commercio online transfrontaliero, così da individuare in modo più semplice e veloce le operazioni fraudolente in materia di IVA e di fornire agli Stati membri gli strumenti per lottare contro le frodi fiscali. Lo scopo non può essere raggiunto se ogni Stato lavora singolarmente e usando solo i dati a propria disposizione, mentre a livello di Unione si può raggiungere la meta prefissata.
I dati saranno quindi messi a disposizione delle autorità fiscali nazionali, quindi nel caso dell’Italia all’Agenzia delle Entrate, tenendo conto delle normative riguardo sicurezza informatica e privacy.
Dal 2024, anno in cui le nuove norme entreranno in vigore, l’Agenzia delle Entrate potrà intensificare i propri controlli, non solo su prelievi e versamenti, ma anche con i dati degli acquisti tramite e-commerce.
Per permettere agli Stati membri di avere accesso ai dati di chi effettua acquisti online, dovrebbe essere istituito un sistema elettronico centrale di informazioni sui pagamenti, chiamato CESOP.
Gli Stati membri trasmettono le informazioni raccolte sui pagamenti e il CESOP dovrebbe archiviare, aggregare e analizzare, in relazione a singoli beneficiari, tutte le informazioni pertinenti in materia di IVA sui pagamenti comunicati.
Concretamente, questo insieme di nuove norme comprende due testi legislativi:
- modifiche della direttiva IVA che introducono l’obbligo, per i prestatori di servizi di pagamento, di conservare la documentazione sui pagamenti transfrontalieri relativi al commercio elettronico. Tali dati saranno poi messi a disposizione delle autorità fiscali nazionali a condizioni rigorose, comprese quelle relative alla protezione dei dati;
- modifiche del regolamento sulla cooperazione amministrativa nel settore dell’IVA, che stabiliscono in dettaglio le modalità di collaborazione tra le autorità fiscali.
I due testi di cui sopra integrano il quadro normativo sull’IVA per il commercio elettronico, che entrerà in vigore nel gennaio 2021.