La blockchain è un mistero o è familiare agli italiani? In effetti, se ne sente parlare sempre di più e siamo altrettanto in presenza di una delle tecnologie maggiormente dirompenti dei prossimi anni.
Ebbene, secondo il sondaggio svolto dal Digital Transformation Institute e Cfmt, solo il 31% degli intervistati non ha mai sentito parlare di Blockchain. La percentuale non è così piccola come ci si potrebbe adeguare, soprattutto se riferita ad una tecnologia così importante, ma è anche bene ricordare che questa si è di fatto ridotta di circa il 20% nell’arco di un solo anno.
I trend di crescita non devono però illuderci più di tanto: la blockchain rimane ancora una tecnologia non adeguatamente conosciuta e compresa dagli italiani che, eventualmente, ne hanno un’infarinatura piuttosto sommaria.
In effetti, però ben il 12% di cittadini in più dello scorso anno sono abbastanza consapevoli per quanto riguarda la blockchain e un ristretto 2% di cittadini più dello scorso anno afferma di avere competenze avanzate in materia.
In genere, a conoscere meglio questa tecnologia sono persone con grado di istruzione elevato e competenze digitali avanzate, con una maggioranza di uomini che sono il 17% in più rispetto alle donne. Non c’è invece molta differenza tra il 28% di coloro che dichiara di essere completamente a loro agio con questa tecnologia ed il 30% che invece dichiara di non esserlo affatto. Inoltre, il 41% risulta essere disposto a testarla.
Il 69% degli intervistati comunque dichiara ad esempio di non aver mai acquistato un prodotto facendo riferimento alla sua tracciabilità garantita tramite blockchain, rivelando che questo utilizzo sia ancora relativamente marginale, sebbene in crescita. Infatti, nel 2018 questa percentuale era ben più alta: 81%.Tra gli altri il 6% afferma di essere un utente regolare di questa tecnologia, mentre il restante 25% dichiara di aver provato almeno una volta.
Inoltre, il 46% ha dichiarato di essere interessato agli smart contract per risparmiare tempo e denaro, garantendo affidabilità. Per quanto riguarda le criptovalute invece le differenze rispetto al 2018 sono meno evidenti. Ad esempio, attualmente l’80% degli intervistati dichiara di non aver mai usato criptovalute, mentre l’anno precedente furono l’81%.
Inoltre, permane l’associazione della tecnologia della blockchain con le criptovalute, tanto che molti intervistati nel definire il termine blockchain hanno detto che si tratta della tecnologia sulla quale si basano le criptovalute. Il 3% ha dichiarato di essere un utente regolare delle criptovalute, mentre il 17% afferma di aver provato ad utilizzarle. Tra questi sono in crescita soprattutto i millennials, +13%, e chi ha competenze digitali elevate, +7%. Addirittura, il 28% degli intervistati afferma che in futuro non utilizzeremo più le valute fiat, ma solamente le criptovalute come Bitcoin.