di Nicola Vanin
La privacy dei dati è diventata un tema politico centrale in tutto il mondo. L’UE ha recentemente approvato rigide norme, mentre lo stato della California ha messo in atto regole più stringenti nel 2020 e anche il Congresso USA sta perseguendo programmi di tutela della privacy.
Tutti noi abbiamo capito che i nostri dati hanno un valore. Da tempo, ormai, diciamo che i dati personali sono l’oro nero dell’economia digitale, tuttavia la difficoltà di quantificarne realmente il valore ha limitato le nostre conoscenze in questo ambito.
Molti degli utenti di internet, ad esempio, vorrebbero che la cessione dei loro dati fosse monetizzata da parte delle grandi piattaforme del web. Gli utenti tedeschi di Facebook, ad esempio, vorrebbero che la piattaforma di social media li pagasse circa 7 € al mese per condividere le loro informazioni, mentre quelli statunitensi solo 2 €. Il che ci fa pensare che i due tipi di utenti abbiano o una diversa percezione del valore dei propri dati o un diverso interesse a questo proposito.
A dispetto delle difficoltà oggettive, recentemente, invece, il Technology Policy Institute TPI ha realizzato uno studio (il primo del suo genere) – dal titolo How much il privacy worth around the world and across platforms – che cerca di quantificare realmente il valore della privacy e dei dati degli utenti.
Lo studio realizzato ha valutato quanto vale la privacy in sei paesi osservando le abitudini delle persone negli USA, Germania, Messico, Brasile, Colombia e Argentina.
Com’è immaginabile, le persone a tutti i livelli hanno attribuito il massimo valore alle informazioni finanziarie come il saldo bancario e le informazioni biometriche. Degni di tutela sono ritenuti, in particolare, i dati relativi alle impronte digitali mentre considerano i dati sulla posizione meno preziosi.
Quantificando il valore dei dati personali, una piattaforma tecnologica, in media, tra tutte le persone valutate dallo studio, dovrebbe pagare ai consumatori 8,44 dollari mensili per condividere le informazioni sul proprio saldo bancario, 7,56 dollari per condividere le informazioni dell’impronta digitale, 6,05 dollari per leggere i testi di una persona e 5,80 dollari per condividere le informazioni sui prelievi di contanti.
La ricerca svolta non ci fornisce solo un primo parametro per stabilire di quale valore dispone ciascuno di noi ma è anche un fondamentale strumento necessario a condurre qualsiasi analisi delle politiche di data protection che sono il vero fine cui dovremmo ambire.