di Pierfrancesco Malu
WhatsApp è probabilmente la app di messaggistica più famosa e utilizzata in Occidente eppure per la Commissione Europea non è l’unica scelta, anzi.
In una nota interna diffusa il 19 febbraio, infatti, Bruxelles ha raccomandato ai suoi staff di utilizzare l’app di messaggistica Signal per le comunicazioni tra il personale e le persone esterne alle istituzioni. Una scelta che va in controtendenza con l’utilizzo comune che le persone ne fanno.
Ma qual è la motivazione di tale scelta?
Molto semplice, Signal garantisce una migliore protezione delle informazioni ed è open source.
“È come WhatsApp di Facebook e iMessage di Apple, ma si basa su un protocollo di crittografia molto innovativo”, ha affermato a Politico Bart Preneel, esperto di crittografia dell’Università di Lovanio: “Siccome è open source, puoi controllare cosa sta succedendo sotto il cofano”.
L’applicazione di messaggistica è stata creata nel 2013 da un gruppo di sviluppatori particolarmente attenti ai temi della privacy.
Come mostrato anche recentemente dall’annuncio della strategia sulla digitalizzazione europea, è chiara la particolare attenzione delle Istituzioni UE ai temi della privacy e della tutela dei dati. In questo senso, quindi, è più che naturale l’utilizzo di una applicazione che offre maggiori garanzie a riguardo.
Vedremo ora se anche altre grandi istituzioni europee e non caldeggeranno il passaggio ad un altro sistema di messaggistica.