Nelle scorse settimane, avevamo dedicato un approfondimento alla politica monetaria del Venezuela (qui) descrivendo come il governo locale stesse incentivando con ogni mezzo la cripto valuta statale, il Petro, per accrescere la stabilità finanziaria, economica e, per certi aspetti, sociale del Paese sudamericano.
In questi giorni, alla politica draconiana di sostegno al Petro, si aggiungono ulteriori fattori di novità.
Il governo venezuelano, infatti, è intenzionato a vendere le riserve petrolifere di una compagnia statale per sostenere il Petro. Come abbiamo visto, infatti, la cripto moneta è strettamente legata alle riserve petrolifere locali e nelle intenzioni questa disposizione produrrebbe l’effetto, tra gli altri, di favorire la sostenibilità della moneta.
Terminata la vendita dei 4,5 milioni di barili della Petróleos de Venezuela, si procederà quindi con la vendita a pieno regime di 50.000 barili al giorno, in Petro, come “meccanismo d’esplorazione della valuta”.
Il Presidente Maduro punta fortemente sulla piena diffusione del Petro inteso come vero e proprio strumento di pacificazione sociale del popolo venezuelano ed è immaginabile che sfrutterà ogni strumento a sua disposizione per favorirne la crescita. A questo proposito, ad esempio, è stato stabilito che tutto il carburante destinato agli aerei che coprono rotte internazionali dovrà essere acquistato esclusivamente utilizzando il Petro.
Le iniziative dell’esecutivo venezuelano hanno scaturito sentimenti ed esternazioni contrastanti tra coloro i quali ritengono che il Petro e la vendita del petrolio non siano altro che un furto operato dallo Stato, in violazione, tra l’altro, della Costituzione locale e coloro i quali pensano che questo possa essere l’unico strumento monetario valido a contrastare il dilagante dissesto finanziario nazionale, la corruzione e l’eccessiva diffusione del dollaro come bene rifugio scelto dai cittadini.
D’altra parte, il Venezuela, che in passato aveva goduto di un certo benessere poggiando (erroneamente, e senza diversificare) le proprie fortune sui giacimenti petroliferi, ha necessità di trovare soluzioni percorribili per garantire la sostenibilità sociale ed economica di un Paese che, altrimenti, rischia seriamente di implodere.