Oggi, a conclusione di un processo avviato lo scorso marzo, la Consob ha pubblicato il proprio rapporto finale che reca delle interessanti novità, in particolare, per quanto concerne le attività cripto. L’Autorità, infatti, propone l’adozione di due registri presso la sua struttura: uno per i ‘sistemi di scambi di cripto-attivita” e un altro per i ‘fornitori di servizi di portafoglio digitale’. Il rapporto finale e’ il contributo della Consob al Legislatore in vista dell’eventuale definizione di un regime normativo nazionale che disciplini lo svolgimento di offerte pubbliche di cripto-attivita’ e delle relative negoziazioni. La disciplina dovrebbe riguardare quelle cripto-attivita’ che non sono assimilabili agli strumenti finanziari, disciplinati invece dalla Mifid, la normativa europea direttamente applicabile nell’ordinamento nazionale. L’ambito dell’iniziativa, quindi, e’ quello delle initial coin offerings (l’acronimo e’ ICO), le cripto-attivita’ nelle quali investono i risparmiatori italiani.
A margine, inoltre, la Consob ricorda che il fenomeno delle Ico, in rapida evoluzione e diffusione, interessa e rileva ai fini istituzionali dell’Autorita’, in quanto sia le offerte primarie di cripto-attivita’ (o token) sia le cripto-attivita’ stesse possono presentare significativi elementi di similitudine con le offerte pubbliche di strumenti/prodotti finanziari. Nel rapporto, inoltre, si propone, per i soggetti che richiedessero di essere registrati come gestori di sistemi di scambi di cripto-attivita’ e che volessero inoltre offrire servizi di custodia e svolgere attivita’ di regolamento, di chiedere una doppia registrazione. La seconda sarebbe per il registro dei fornitori di servizi di portafoglio digitale, purche’ essi rispettino i requisiti oggettivi per lo svolgimento delle due attivita’.