Se viaggiare in treno e aereo senza portare con sé contanti è, ormai, diventa pressoché la norma, anche la mobilità classica nelle nostre città sta richiedendo il semplice possesso di un mezzo di trasporto e di uno smartphone! I pagamenti digitali hanno rivoluzionato la mobilità influenzando anche in questo settore le abitudini di tutti noi. L’economia della condivisione, nata un pò per necessità e un po’ come alternativa economica sostenibile dal 2008 in poi, ha incentivato sia la crescita dei pagamenti elettronici (della cui crescita ha poi beneficiato) sia la diffusione di un nuovo ecosistema che proprio nell’ambito della smart mobility ha trovato la sua espressione più palese.
Secondo i dati raccolti dall’Osservatorio mobile payments del Politecnico di Milano la mobilità condivisa nelle nostre città è sostenuta soprattutto da auto e bici con oltre 90 milioni di euro transati nel 2018 e una crescita del 49% rispetto all’anno precedente, il tutto anche a fronte di una riduzione del numero delle città servite da questo genere di servizi.
Fino a qualche tempo fa era, infatti, impensabile affrontare un viaggio senza contanti in tasca, oggi, invece, non è poi così strano ed è sufficiente portare con sè uno smartphone con installate le app dedicate per rifornire le proprie vetture attraverso un click. Questo, però, è solo un primo passo. In un prossimo futuro ci sarà un più completo sviluppo dei servizi di car sharing, di ricarica dei mezzi elettrici e dei parcheggi. Tutto cashless e gestito dallo smartphone, in particolare, nelle grandi città.
In Italia, ormai, circa un cittadino su tre utilizza questo genere di servizi (ove presenti) e le statistiche prevedono già una crescita a livello europeo di oltre quindici milioni di utilizzatori. Il car sharing, in particolare, ottiene grandi successi con la previsione che nel 2020 ci saranno oltre 15 milioni di utilizzatori per praticamente altrettante auto a disposizione.
Le statistiche dicono che i comuni che offrono servizi di car sharing, e-parking e bike sharing hanno visto la realizzazione di 76 milioni di euro con un tasso di crescita del 41%. La mobilità condivisa innesca, quindi, un circolo virtuoso che contribuisce a snellire il traffico, migliorare la qualità dell’aria, offrire un servizio ai cittadini e permettere anche un guadagno in termini economici ai comuni virtuosi che gestiscono questo genere di servizi. Come rilevato ancora dall’Osservatorio del Politecnico di Milano, in Italia, attualmente, sono 469 i comuni che hanno attivato questo genere di servizi, pari al 39% della popolazione, accompagnati dal crescere dell’economia digitale e dei pagamenti elettronici.
Della diffusione della sharing economy in ambito mobilità ha beneficiato anche Telepass che, tramite il servizio Telepass Pay, permette oggi anche di attivare lo skipass solo con un click tramite l’app dello smartphone. Sono già 20 i comprensori sciistici attivati, tutti nell’arco alpino. Ma se questa è la novità dell’inverno, Telepass ha intenzione di investire ancora di più in mobilità condivisa con bici e monopattini, il primo che sarà presto attivo a Roma, il secondo già funzionante a Torino e Verona. Le prospettive di sviluppo del gruppo sono però orientate anche all’estero con la realizzazione di una rete di pedaggi in vari paesi europei.